Invece di fargli chiedere scusa, questi li santificano? Selvaggia Lucarelli e il bamboccio finto chef protetti dalla peggio feccia rossa

di Daniele Capezzone per Libero

Selvaggia fa le pentole ma non i coperchi, si sarebbe tentati di dire dopo la clamorosa vicenda che si ĆØ chiusa con il tragico suicidio di Giovanna Pedretti. Selvaggia ā€“ inutile sottolinearlo ā€“ ĆØ la Lucarelli, principale artefice dellā€™assalto mediatico contro la titolare della pizzeria nel lodigiano. Anche se stavolta Selvaggia, nella sua cucina social, si ĆØ potuta avvalere di un aiuto cuoco dā€™eccezione: il suo compagno Lorenzo Biagiarelli, che per mestiere (parola grossa) si definisce ā€œfood bloggerā€, e che in questo caso ĆØ stato il vero protagonista dellā€™assedio, il piĆ¹ scatenato nel mettere in dubbio lā€™autenticitĆ  della recensione finita al centro del caso. E infatti, ĆØ stato proprio lui a chiamare al telefono la povera Giovanna, a sottoporla a una sorta di scombiccherato interrogatorio, e a fare subito dopo il giustiziere-social.

A ben vedere, tornando al dinamico duo Lucarelli-Biagiarelli, siamo davanti a una cooperativa avviatissima, mediaticamente parlando. Dellā€™onnipresenza multimediale di Selvaggia si sa tutto: per non far torto a nessuna piattaforma, si fa ugualmente odiare in video, su carta e sui social. Ma anche lui non scherza: ballerino con le stelle nel programma di Milly Carlucci (lo stesso in cui Selvaggia alza le iconiche palette), ma pure ospite fisso di Antonella Clerici, ancora su Raiuno, in ā€œĆˆ sempre mezzogiornoā€.

Ora, amici lettori, chiudete gli occhi. E immaginate se nellā€™occhio del ciclone per una storiaccia del genere ci fosse stato uno di noi di Libero, ad esempio chi scrive questo articolo o unā€™altra delle firme che vi sono familiari. Saremmo stati lapidati a reti e testate unificate. E non solo come singole persone (va da sĆ©, orride e impresentabili…), ma peggio ancora come esempio e paradigma della ā€œdestra cattivaā€, della ā€œdestra-destraā€, del ā€œpopulismo mediaticoā€. Si sarebbe scatenata una piccola ā€œPiazzale Loreto 2.0ā€.

E invece stavolta? E invece la premiata ditta Selvaggia & Lorenzo se lā€™ĆØ cavata alla grande. Dicevamo che la Lucarelli fa le pentole ma non i coperchi. E che problema cā€™ĆØ? Il coperchio, inteso come protezione, come ombrello giornalistico, come carezza mediatica, ĆØ stato offerto da qualcun altro, in testa il Corriere della Sera.

Lungi da noi ā€“ ci mancherebbe altro ā€“ sindacare le libere scelte di ogni altra testata. Peraltro chi scrive ĆØ notoriamente garantista. E per giunta ā€“ giuridicamente parlando ā€“ sarebbe un precedente pericoloso buttare addosso a chicchessia (Lucarelli inclusa) unā€™accusa di istigazione al suicidio. Nel senso che puĆ² certo esserci una correlazione tra unā€™aggressione mediatica e un suicidio, ma ovviamente non ĆØ dimostrabile un nesso di causalitĆ  diretta. E perĆ² ā€“ sul piano morale, sul piano della coscienza di ciascuno ā€“ chi se la sentirebbe di dormire sonni tranquilli avendo scatenato uno tsunami contro una persona che, alcune ore dopo, ha scelto di farla finita? E qui si torna alla simulazione che vi proponevo: immaginate se al centro di un affare del genere ci fosse stata una firma di Libero!

Ma non perdiamo il filo e torniamo al Corriere. Lā€™altra mattina ā€“ giorno della deflagrazione del caso ā€“ in prima pagina non cā€™era nĆ© il nome della Lucarelli nĆ© quello di Biagiarelli. Titolo in taglio medio: Ā«Giovanna, il post e le ultime ore: fu sentita dai carabinieriĀ». Nellā€™occhiello e nel sommario, solo un vago riferimento ai social (ā€œmassacro sui socialā€) citando la figlia di Giovanna, che perĆ² aveva esplicitamente evocato la Lucarelli. E giĆ  questa colpevolizzazione generica dei social suona strana. Ma come? Qui il guaio lā€™hanno innescato Selvaggia & Lorenzo, mica Musk & Zuckerberg. Ma lasciamo perdere. Trasferiamoci allā€™interno, pagine 16 e 17, quindi molto in lĆ  nella foliazione. I pezzi di cronaca sono corretti e completi, ma ā€“ al tempo stesso ā€“ la costruzione delle pagine appare impressionante come colpo dā€™occhio: Lucarelli e Biagiarelli compaiono in una foto piccolissima, direi minuscola, con la seguente didascalia neutra e iperprotettiva: Ā«Selvaggia Lucarelli e il compagno Lorenzo Biagiarelli: suoi i primi dubbi sul casoĀ». Capito? I ā€œdubbiā€, mica lā€™assalto.

Ma ĆØ ancora niente rispetto al giorno dopo, cioĆØ ieri. In prima pagina, sempre nel taglio medio, sotto un titolo incomprensibile e quasi colpevolizzante verso la vittima (ā€œLa ristoratrice e lā€™interrogatorio, quei ā€œnon soā€ sulla recensioneā€), il riferimento alla Lucarelli cā€™ĆØ ma solo per evidenziarne lā€™appassionata arringa a favore del cuoco: Ā«Intanto Selvaggia Lucarelli difende il compagno Lorenzo Biagiarelli: ā€œĆˆ lā€™unico ad avere detto la veritĆ ā€Ā». E la quasi-santitĆ  di Biagiarelli esplode in tutta la sua luminositĆ  a pagina 21. Titolone: Ā«Lucarelli difende il compagno: ā€œIl suicidio non ha una sola causaā€Ā». A seguire, un ritrattone cinematografico di Biagiarelli stesso: Ā«Rockstar mancata: ā€œGrazie a lei la cucina ĆØ diventata il mio lavoroā€Ā». E giĆ¹ lā€™elenco dei miracoli mediatici del 34enne, corredati da una foto piacionissima dei due. Solo in una colonnina stretta stretta, magra magra, schiacciatissima, laterale, compare un commento assai condivisibile e onestamente critico verso la coppia firmato da Candida Morvillo (ā€œMeglio frenare il proprio ego e aprirsi alla pietĆ ā€).

Ottimo, ma ā€“ in due giorni ā€“ ĆØ davvero il minimo sindacale rispetto a un trattamento in guanti bianchi offerto dal primo quotidiano italiano. Roba da far ingelosire Marco Travaglio, che, sul suo Fatto, ha comunque liricamente tessuto le lodi della Lucarelli, praticamente una via di mezzo tra Santa Maria Goretti e Madre Teresa di Calcutta, par di capire. Mentre i puzzoni ā€“ questo si sa ā€“ siamo noi di Libero. Chiaro, no?

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