Esattamente un anno fa, il 31 dicembre, moriva Papa Benedetto XVI: un’assenza ingombrante per i tanti cattolici che verso il pontificato di Joseph Ratzinger avevano guardato con speranza. Un anno dopo la sua morte, la Chiesa cattolica, travolta dagli scandali e da certe prese di posizioni del suo successore, appare ancora più fragile e più confusa. C’è chi scrive, come Marcello Veneziani, che “da un anno i cattolici sono senza Papa”.
Padre Geoerg celebra la messa e si commuove più volte
Per il primo anniversario della scomparsa di Benedetto XVI, è tornato in Italia monsignor Georg Ganswein, fino all’ultimo suo fedele segretario particolare ed ex prefetto della Casa Pontificia che su decisione di Bergoglio ha dovuto lasciare il Vaticano e fare ritorno, senza incarico, nella diocesi natale di Friburgo. Alla messa in suffragio per Benedetto XVI si è registrata n una presenza di fedeli oltre ogni aspettativa, è stata celebrata nella basilica di San Pietro dallo storico segretario di Ratzinger, monsignor Georg Gaenswein (allontanato da Bergoglio dopo la morte di Ratzinger). Benedetto XVI è “esempio luminoso”, ha detto monsignor Gaenswein nell’omelia. “Restiamo uniti anche con Benedetto XVI, sinceramente grati a Dio per il dono della sua vita, la ricchezza del suo magistero, la profondità della sua teologia e l’esempio luminoso di questo ‘semplice ed umile lavoratore nella vigna del Signore’”, ha detto Gaenswein citando le parole che lo stesso Benedetto pronunciò al momento della sua elezione a Pontefice. Gaeswein ha pronunciato l’omelia fermandosi un paio di volte per la commozione. Tra i gli oltre 60 concelebranti, anche i cardinali Gerhard Mueller e Kurt Koch, che in questo periodo sono stati molto critici con il pontificato di Bergoglio.
La denuncia di un blog cattolico: Papa Francesco ha dato l’ordine di “cancellare” Ratzinger
La morte di Ratzinger – per dieci anni, dopo le dimissioni del 2013, al fianco del “titolare” Bergoglio – un anno fa era stata omaggiata da un lungo e ininterrotto cordoglio: per tre giorni, dalla mattina del 2 gennaio, un corteo di fedeli si è presentato alla Basilica di San Pietro per dare l’ultimo addio alle sue spoglie mortali. Giovedì 5 gennaio 2023 si sono quindi celebrati i funerali “solenni, ma sobri” – come espressamente richiesto – presieduti da Papa Francesco alla presenza di molte autorità e di una grande folla che ha chiesto a gran voce che fosse fatto “Santo subito”.
Dal blog cattolico Silere non possum arriva una indiscrezione clamorosa. «Ad un anno dalla morte di Benedetto XVI, da Santa Marta è partito l’ordine: «Via gli stemmi di Benedetto XVI dalle casule!».
Questo è ciò che si sono sentiti dire il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie e gli addetti della Sacrestia Pontificia. È così che si è provveduto a spedire le casule (di tutti e quattro i colori liturgici) in sartoria per sostituire lo stemma del pontefice defunto con la tiara e le chiavi decussate».
«Si tratta di una scelta che non trova alcun tipo di giustificazione – scrive il blog cattolico – soprattutto fatta a dieci anni dalla fine del pontificato e solo a seguito della sua morte. Dal punto di vista storico, infatti, viene cancellata la memoria di paramenti che erano stati voluti da Benedetto XVI e ricordano il suo pontificato. Si tratta anche di una indicazione temporale: i paramenti sono stati voluti e creati durante questo periodo. Inoltre, tutti gli altri paramenti con gli stemmi di San Paolo VI, San Giovanni XXIII o San Giovanni Paolo II sono tutti nella sacristia pontificia e nessuno ha osato mai toccarli.
Dal punto di vista economico, aspetto tanto caro a Papa Francesco, si tratta di una spesa folle. Sarebbe stato più economico ricomprare delle casule senza stemma o con lo stemma del Pontefice regnante. Perché – chiede ancora il blog – quindi, procedere ancora con questa damnatio memoriae del Pontificato di Joseph Ratzinger?».
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da Giovanni XXIII in poi tutti anti-papa, i precedenti bergoglio hanno usato maniere soft, bergoglio ha concluso in maniera adatta al suo carattere sfacciato. i papi del Concilio vii eretici a più non posso. verificare per credere. del resto per chi vuole la verità si fa sempre trovare.