Da politico voleva il siero obbligatorio, è giusto riuscito a finire il brindisi con gli amici: salta come un birillo e muore all’improvviso

Il consigliere regionale e comunale di Fratelli d’Italia Sauro Manucci è mancato improvvisamente questa sera a Genova colpito da un malore. Storico membro del Consiglio comunale della Spezia, dove era nato nel 1953, Manucci aveva partecipato alla cena di Natale della maggioranza in un locale genovese che aveva lasciato anzitempo per rientrare nella sua città e tornare domattina nel capoluogo per partecipare alla seduta sul bilancio.
Secondo quanto si apprende, dopo l’uscita dal locale Manucci si è sentito male e fra i primi a soccorrerlo c’è stato proprio l’assessore alla sanità Gratarola prima del trasporto in ambulanza al vicino ospedale Galliera dove i medici hanno potuto solo constare il suo decesso. Protagonista della scena politica cittadina fin dal 1997 era stato sempre rieletto in Consiglio comunale fra le fila della destra sino all’approdo nel 2020 in Consiglio regionale dove attualmente ricopriva il ruolo di capogruppo di Fratelli d’Italia. Da studente era stato sportivo di buon livello nell’atletica leggera, più volte campione assoluto ligure e campione italiano della Marina Militare. Diplomato all’I.S.E.F. di Firenze ha insegnato Educazione Fisica in diversi istituti della Liguria. Durante gli anni di insegnamento ha mantenuto la passione per l’atletica leggera, che ha trasmesso a molti dei suoi studenti, i quali hanno spesso ottenuto ottimi risultati a livello nazionale.

Quando il 26 febbraio 2021 firmava l’appello per il siero obbligatorio

Regione. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Stefano Balleari ha presentato, insieme e di concerto con i colleghi consiglieri Veronica Russo e Sauro Manucci, un ordine del giorno che impegna il presidente Giovanni Toti e la giunta regionale a farsi promotore nei confronti del presidente Draghi e del ministro Speranza affinché sia inserito il vaccino anti Covid come obbligatorio, quantomeno per coloro che facciano parte del comparto sanitario se non proprio tutti coloro che, per lavoro, siano a rischio di contagio elevato.

“Rispetto le idee e le opinioni di tutti riguardo il vaccinarsi o meno – esordisce spiegando il capogruppo in Regione Liguria Stefano Balleari – però chi lavori in campo sanitario ha l’obbligo di preservare sia la salute degli altri che la propria. Su questo, spero si convenga con me, non ci deve essere margine di trattativa: essere vaccinato, per chi operi con e sulla salute, non è una scelta, ma un dovere”.

“Non mi piacciono le generalizzazioni – conclude Balleari – ma per molti italiani il vaccino resta un miraggio e non mi sembra eticamente corretto che chi abbia a che fare con la nostra salute e potrebbe, quindi, essere vaccinato decida di non farlo. In questo caso il bene dei molti prevale sul bene dei pochi”.

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