“Nemmeno una riga. Ci hanno totalmente censurato” Maurizio Belpietro su tutte le furie: gli scoop del suo giornale sul delinquente rosso a libro paga del Vaticano volutamente ignorato da qualunque media

SUL NO GLOBAL STIPENDIATO CON LE OFFERTE NESSUNO FIATA
di Maurizio Belpietro
Non dico che dovessero aprirci il giornale, cioĆØ dedicargli il titolo di prima pagina piĆ¹ importante, ma ieri mi aspettavo che almeno la notizia fosse messa con un poā€™ di evidenza.
Invece niente, nemmeno una riga. Giuro, li ho sfogliati tutti, pensando che mi fosse sfuggito un taglio basso o un box, ma alla fine mi sono dovuto arrendere: la grande stampa ha deciso che i milioni regalati dai vescovi a quella combriccola di disobbedienti capitanata da Luca Casarini, no global e contestatore di professione, abituato a frequentare i centri sociali piĆ¹ degli oratori, non sono una notizia.
QUI SOTTO L’INTERA INCHIESTA (PER CHI SE LA FOSSE PERSA)

Fabio Amendolara perĀ la VeritĆ  – Estratti

Ā«Tenete presente questo: quando il Papa ha pagato Open Arms, non erano passati per Krajewskij ma erano arrivati direttamente dal PapaĀ». Don Mattia Ferrari, sacerdote cresciuto nella parrocchia di ormigine, popolosa cittadina a 30 minuti da Modena, e salito a bordo della Mediterranea con i gradi da viceparroco dopo aver sposato la causa dellā€™ex No global Luca Casarini, questo concetto lo ha esplicitato piĆ¹ di una volta nelle chat acquisite dagli inquirenti. Konrad Krajewskij ĆØ il cardinale polacco chiamato da Bergoglio a fargli da elemosiniere.

E a don Mattia, che ha brigato non poco con vescovi e alti prelati pur di far ottenere lauti finanziamenti a Casarini & Co., non deve essere andato giĆ¹ che la spagnola Open Arms sia riuscita a costruire lā€™ipotizzato rapporto diretto con papa Francesco. Don Mattia, nonostante la pesante cordata pro Mediterranea guidata nientepopodimeno che da Matteo Zuppi, sembra convinto che il meccanismo del bancomat della Chiesa debba essersi inceppato proprio per colpa di Krajewskij. E il 9 gennaio 2020 lo ricorda in chat: Ā«Open Arms ha ricevuto molti soldi che non sono passati da KrajewskijĀ».

E consiglia di usare tutte le leve per convincere lā€™elemosiniere: Ā«Se non trovate i soldi tornate da Krajewskij e gli dite: ā€œAbbiamo il progetto, abbiamo lā€™appoggio dei vescovi sul progetto, e gli fate lā€™elenco per nome e cognome di Lorefice (Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, ndr), Zuppi, Mogavero (Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, ndr), Marciante (Giuseppe Marciante, vescovo di CefalĆ¹, ndr), Hollerich (Jean Claude Hollerich, cardinale lussemburghese, ndr), eccetera, ma non abbiamo i soldi per la nave. Ci serve il vostro aiuto per farla partireā€. A quel punto Krajewskij vi dĆ  i soldiĀ».

Ma la rivelazione clamorosa, della quale non si trova traccia nei rapporti sociali della Ong spagnola, ĆØ questa: Ā«A Open Arms, nel corso di questi quattro anni da che Oscar Camps (il fondatore della Ong, ndr) ha iniziato a frequentare il Papa, pare che il Vaticano abbia dato in totale 2 milioni di euro. Secondo me gliene ha dati meno, ma comunque cifre considerevoli.

Quindi se anche dopo il colloquio con don Matteo (Zuppi, ndr) non avete i soldi, tornate da Krajewskij e lui vi darĆ  i soldiĀ». Don Mattia in quel messaggio sostiene di riportare le parole di una sua fonte in Vaticano. Un cardinale che ha un certo peso specifico: Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena che in quel momento era anche il segretario della Commissione Cei per le migrazioni.

(ā€¦) Inoltre, ĆØ di Open Arms la nave che Matteo Salvini da ministro dellā€™Interno durante il primo governo Conte trattenne in mare per controlli con 147 persone a bordo, nellā€™estate 2019 (a Palermo ĆØ in corso un processo per sequestro di persona e rifiuto dā€™atti dā€™ufficio).

Il 22 aprile 2017 Camps incontra Bergoglio. Ai giornalisti, nella sala stampa vaticana, mostra il suo invito inviato a nome del Papa dalla Prefettura della Casa pontificia. I due si trattengono circa 40 minuti nel Palazzo apostolico, durante i quali Camps ricorda al Papa di avergli donato a Lesbo il giubbotto salvagente di un bimbo profugo morto in mare. Allā€™uscita Camps afferma: Ā«Il Papa ĆØ lā€™unico leader mondiale che si occupa del problemaĀ».

La relazione, come sospetta don Mattia, deve aver portato nelle casse di Open Arms Ā«molti soldiĀ». Molti rispetto a quanto ĆØ riuscita a incassare Mediterranea, i cui attivisti, ogni qual volta si parla di Open Arms, sembrano provare un certo fastidio. Sempre nel 2020, per esempio, si tiene un incontro tra tale don Nandino (che deve essere vicino ai Casarini boys) e un giornalista di Famiglia cristiana che brigava per la costituzione di una nuova Ong.

Il ragionamento proposto durante lā€™incontro, stando a quanto riportato a Casarini, sarebbe stato questo: Ā«PiĆ¹ siamo meglio ĆØ, lā€™importante ĆØ mettere navi in mare, dato che quelle di Mediterranea non fanno un c… E poi noi abbiamo Open Arms che ci fa la formazione e ci dĆ  il loro personale in esuberoĀ». Il rapporto si sarebbe chiuso con don Nandino che avrebbe ricordato al suo interlocutore che con questa operazione sarebbero stati Ā«responsabili dellā€™ulteriore spaccatura nelle forze cattolicheĀ». Proprio quelle sulle quali contavano Casarini & Co.

Ā IL COLPO GROSSO PER SPILLARE SOLDI ALLE DIOCESI

Giacomo Amadori FranƧois De TonquĆ©dec perĀ la VeritĆ  – Estratti

La banda di Luca Casarini, il commodoro no global, ha conquistato lā€™associazione di promozione sociale Mediterranea a piccoli passi, sino a trasformarla in un brand internazionale, usando il suo fiuto per il marketng. Il colpo da maestro ĆØ stata la strombazzata conversione e la conquista dei sacri palazzi.

Una scalata che ha portato molti soldi nelle cassedellā€™associazione, ma anche dellā€™Idra social shipping, la compagnia privata pensata da Casarini e dallā€™amico Giuseppe Caccia (socio di maggioranza) che arma la Mare Jonio, il rimorchiatore che si offre (anche in cambio di denaro, secondo i magistrati) di recuperare naufraghi in mare o sulle navi altrui. Sino al 2019, nelle tasche dei due, oggi accusati a Ragusa di favoreggiamento dellā€™immigrazione clandestina, giravano pochi euro. Fare i no global di professione, sino alla scoperta della pesca miracolosa dei migranti, non era troppo remunerativo. E per capire come fossero messi questi due signori prima di solcare i mari, ĆØ utile leggere una chat che si sono scambiati nel novembre 2019. La coppia non ha ancora incontrato il Papa e il progetto del finanziamento dei prelati ĆØ ancora di lĆ  da venire. Lā€™Ā«armatoreĀ» Caccia scrive al suo Ā«dipendenteĀ» (ma per gli investigatori amministratore di fatto) Casarini, in difficoltĆ  economiche: Ā«Siamo nella merda finchĆ© non si sbloccano i fondi che ha YB (lā€™associazione Ya Basta, ndr).

Ma lo stipendio puĆ² certo essere anticipato. Faccio fare subito 1.500. Ma sullā€™uso della carta, invece, devi evitare di fare cazzate. Non hai spedito giustificativi e il tabulato ĆØ pieno di voci ingiustificabili, che sarĆ  un casino spiegare.

CosƬ mi metti in forte imbarazzo con gli altriĀ». Casarini prova a ribattere: Ā«Ci sono alcune voci che riguardano arredamento sede/foresteria. Altre che vanno detratte perchĆ© non avevo altro per pagare(ad esempio un cinema con i ragazzi). Ma ĆØ tutto spiegabile e penso che non superi i 100 euroĀ».

Comunque hai ragione. Sono troppo incasinato con i soldi. Devo darmi una regolata una volta per tutte. ƈ che ogni mese pago 280 euro di cambiali. E questo non lo sa nessuno. ƈ tutto troppo precario in come vivo. Devo pensare a come fareĀ». Pure Caccia ĆØ depresso: Ā«Non dirlo a me. Io da gennaio devo trovarmi un lavoro con uno stipendio, se no mi mangio fuori tutto e lascio i ragazzi nella merdaĀ».

Esattamente un anno dopo, anche grazie allā€™inizio della mungitura dei vescovi, i due amici scherzano al telefono e Casarini esclama: Ā«O riuscivamo a fare ā€˜sta roba per pagare lā€™affitto di casa e la situazione della separazione oppure mi me dovevo andare a lavorare in un barĀ». Per riuscirci Casarini si ĆØ trasformato in una sorta di gesuita laico, pronto ad abbindolare con i suoi discorsi i Ā«vescovoniĀ», come li chiama lui. Parla e scrive come se fosse ispirato direttamente da GesĆ¹ e con chi gli fa i complimenti per il suo discorso, definendolo il ghost writer del Papa, lui si schermisce: Ā«Non sono mie le paroleā€¦ vengono dal nostro capo. ƈ lui il Ghost writer che ci fa dire le cose giuste nel modo giusto. Che arrivano al cuore. Anche del PapaĀ».

La svolta arriva con la visita a Francesco del 6 dicembre 2019 e con la consegna di un crocefisso con il giubbotto di salvataggio che fa innamorare i preti. Don Mattia Ferrari, il cappellano di bordo della Mare Jonio, festeggia: Ā«Abbiamo fatto un lavorone. Abbiamo ottenuto un risultato enorme: abbiamo portato molti vescovi e cardinali a sostenere Mediterranea, abbiamo ottenuto che Papa Francesco ha speso parole di elogio enorme per Mediterranea e ha fatto esporre la croce e il giubbotto con il logo di Mediterranea nellā€™atrio del Palazzo apostolico. Abbiamo ottenuto risultati storici. Siamo a un passo dallā€™obiettivo di avere una nuova naveĀ».

Per la veritĆ  dal 2018 Casarini & C. continuano ad andare per mare con il rimorchiatore Mare Jonio, classe 1972, una nave vecchia, ma Ā«robusta e affidabileĀ». Eppure nelle chat ĆØ tutto un discutere di finanziamenti e bonifici e le nostre fonti hanno ricostruito, tra il 2021 e il 2023, donazioni per circa 2 milioni di euro da parte della Cei, della Caritas e delle diocesi. Lā€™assedio ai vescovi bergogliani, progressisti Ā«spintiĀ», giudicati a volte in modo irriconoscente Ā«un poā€™ coglioniĀ» (Ā«nessuno si ĆØ spinto a regalare il libro su Med ai propri pretiĀ» si lamenta don Mattia) e a quelli Ā«centristi tendenti a sinistraĀ», persino piĆ¹ Ā«coraggiosiĀ», ha portato al risultato di sbloccare gli aiuti da parte delle diocesi, nonostante lā€™iniziale opposizione del Ā«tesoriereĀ» del Papa, il cardinale Konrad Krajewskij, Ā«dubbiosoĀ» sul finanziare le ong per il soccorso in mare e per questo bollato come un Ā«pazzoĀ» dalla combriccola, Ā«la Carola Rackete del VaticanoĀ».

Don Mattia spiega: Ā«Krajewskij non ĆØ stato pregiudizialmente ostile allā€™operazione, lui ĆØ perplesso sul fatto di pagare lā€™acquisto della nuova nave, ma cā€™ĆØ anche unā€™altra via percorribile. Infatti, se la Chiesa pagasse le prossime quattro missioni di Mediterranea (per un totale di 800.000 euro), Mediterranea potrebbe procedere autonomamente allā€™acquisto della nuova nave, grazie alle bancheĀ». Infatti lā€™unica condizione sarebbe quella di dimostrare di poter salpare.

Il sacerdote sa di avere un asso nella manica: Ā«Bisogna anche ricordare che nellā€™udienza privata con Mediterranea del 6 dicembre scorso (2019, ndr), papa Francesco aveva detto apertamente che lui sosteneva Mediterranea sia nella possibilitĆ  di acquisto diretto della nuova nave sia nella possibilitĆ  di finanziamento delle prime quattro missioniĀ».

Don Mattia, che come consigliori puĆ² contare sul futuro presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, fa sapere che si procederĆ  Ā«con lā€™inviare le richieste (dei vescovi, ndr) da mandare timbrate a KrajewskijĀ». Alla fine la soluzione si trova: dalle diocesi inviano richieste di denaro per opere caritatevoli a Krajewskij, il quale gestisce lā€™Obolo di San Pietro, cioĆØ le offerte dei fedeli, e lā€™Elemosiniere scuce quanto richiesto senza dover pagare direttamente soggetti che evidentemente non gli piacciono troppo come lā€™ex no global con 4 anni e 7 mesi di condanne passate in giudicato.

La banda Casarini passa le giornate a fare i conti dei soldi da spillare ai preti con la scusa della Ā«nuova barcaĀ» e delle missioni (la prima, come detto, non ancora acquistata, le seconde effettuate con il contagocce). Caccia invia a Casarini lo Ā«schema delle donazioni permanentiĀ» a cui puntano. Il risultato deve essere di 60.000 euro al mese.

Nei suoi piani, sulle 25.000 parrocchie italiane, punta a coinvolgerne 3.300, con offerte diverse: cento parrocchie dovrebbero donare 100 euro al mese, duecento 50 euro, mille solo 20 euro e duemila appena 10. CosƬ i conti tornerebbero.

Dopo una lunga azione di pressing sulla Chiesa il gruppetto di Mediterranea ĆØ convinto di riuscire a passare allā€™incasso. Il 5 ottobre 2019 don Mattia lancia in chat i cinque step per chiudere la partita. Si punta sullā€™effetto domino: Ā«Se per dire Caritas internationalis mettesse 100.000 euro, poi Caritas europea ne metterebbe altrettanti e Caritas italiana pure, poi la Migrantes idem e cosƬ via. Alla fine si supera il milione di euroĀ». Ma lā€™incombenza considerata piĆ¹ urgente ĆØ quella di Ā«far firmare ai nostri vescovi la garanzia che la Chiesa restituirĆ Ā» agli istituti di credito Ā«i soldi della nave entro la data stabilitaĀ». Una garanzia fideiussoria di cui Panorama ha trovato traccia e che sarebbe stata presentata a Banca etica.

Il 7 maggio 2020, alla vigilia del suo compleanno, Casarini scrive: Ā«Messaggio di Zuppi: oggi arrivati e oggi fatto bonificoĀ». Don Mattia non sta nella pelle: Ā«E cosƬ finalmente, per la prima volta, la Chiesa italiana finanzia il soccorso in mare. Abbiamo fatto la storia ragazziĀ».

Lā€™8 maggio un altro vescovo amico, Giovanni Ricchiuti, consiglia a don Mattia come muoversi e spiega di aver scritto alla fondazione Migrantes che il loro direttore generale don Giovanni de Robertis ĆØ della partita e avrebbe consigliato a Casarini di scrivere una lettera, sulla falsariga di quella inviata ai vescovi, al presidente della Cei Bassetti (Gualtiero, ndr) e al segretario generale Stefano Russo. Il consiglio ĆØ di indicare il costo delle quattro missioni o anche di una sola. Lā€™accerchiamento ĆØ quasi completato e tutti hanno iniziato a scrivere al riottoso Krajewskij. Don Mattia a questo punto suggerisce Ā«di alzare la posta per la richiesta alla CeiĀ». E commenta. Ā«La lettera del Papa a Luca ha proprio sbloccato tuttoĀ». Quindi ironizza: Ā«Pensate il povero Krajewskij che adesso di troverĆ  subissato di lettere. DirĆ : ā€œPerchĆ© non gli ho dato tutto subito?ā€Ā».

Casarini, in quel momento, deve avere il simbolo dellā€™euro al posto delle pupille, come nei fumetti: Ā«Se fa la somma vengono fuori tre milioniĀ». Don Mattia rilancia: Ā«Ma ora che abbiamo sbloccato il meccanismo la cifra aumenterĆ . Se addirittura la Cei fa una donazione, dopo ĆØ il tana liberi tutti. E per come certi devono far vedere di non essere da meno, fanno partire le richieste anche loroĀ».

Una previsione che sarebbe stata confermata nei fatti, come ha rivelato lā€™inchiesta di Panorama in edicola. Il 22 maggio 2020 il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada invia una missiva al miele a don Ferrari e questi va in brodo di giuggiole: Ā«Il vescovo di Brescia ĆØ uno aperto, anche se non ĆØ tra i piĆ¹ spinti. Aveva ragione Beppe, dobbiamo sfondare anche tra questi, che forse sono piĆ¹ concreti. Intanto comunque la conquista dei vescovi ĆØ cominciata: uno dopo lā€™altro cadranno nelle mani di Med.Ā Presto la Cei sarĆ  in mano a Luca CasariniĀ».Ā Ma il progetto ĆØ persino piĆ¹ ambizioso. In quelle stesse ore lā€™ex mangiapreti si esibisce in un commovente discorso davanti ad alcuni vescovi e don Mattia commenta: Ā«Pare che lā€™intervento di Luca abbia sbancato. Ma non poteva che essere cosƬ. Era davvero un intervento al livello dei Dossetti (Giuseppe, ndr) e La Pira (Giorgio, ndr)Ā».

Casarini fa il modesto: Ā«Sei troppo buonoā€¦ semplice intervento da marinaio del lago TiberiadeĀ». Don Mattia insiste: Ā«Come vedete qui stanno arrivando tutti gli elogi dei vescovi per Luca. Al prossimo conclave ce lo giochiamo. Secondo me sei il candidato piĆ¹ quotatoĀ». Una battuta, ma forse neanche troppo. Nella Chiesa bergogliana anche Casarini, forse, puĆ² ambire al soglio di Pietro.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĆ  pubblicato.

Previous Article

"Avete una paura terribile che si dica la veritĆ  sul siero" Caos in studio da Topo Gigio Parenzo: ha invitato l'ospite sbagliato che scatena la feccia pronta alla solita narrazione

Next Article

"La vera minaccia della democrazia ĆØ a Bruxelles" Un Francesco Borgonovo strepitoso sbriciola tutti in diretta da Topo Gigio Parenzo

Related Posts