Nantes travolta delle femministe: da Babba Natale alle vacche colorate
di Mauro Zanon per Libero
Basta ghirlande, basta presepi, basta decorazioni luminose e addobbi a carattere troppo religioso, a Nantes, con la giunta socialista -ecologista -comunista, è il tempo del Natale multiculturale, inclusivo, femminista e politicamente corretto, o meglio del “Viaggio in inverno” perché la parola Natale, ormai, è linguaggio da reazionari. Per il secondo anno consecutivo, nella città della Loira Atlantica, che ospita la meravigliosa cattedrale dei Santi Pietro e Paolo e il castello dei duchi di Bretagna, il Comune guidato da Johanna Rolland sta privando i cittadini della magia del Natale, attraverso la rimozione chirurgica di qualsiasi richiamo al carattere cristiano delle feste natalizie, per far spazio a illuminazioni ammiccanti alla comunità Lgbt, a una Madre Natale femminista e decorazioni che nulla hanno a che vedere con lo spirito e la magia di questo periodo, tra cui una mucca multicolor e mostriciattoli vari collocati sugli edifici pubblici del centro storico nantese. «Ma perché le decorazioni natalizie hanno fatto spazio a degli addobbi per gente che si fa di acidi?», si è lamentato su X un utente.
MULTICULTURALITÀ
Risposta della municipalità di Nantes: «Perché nel Ventunesimo secolo lo spirito di Natale è multiculturale. Non più unico, ma lascia lo spazio a tutte le confessioni e non confessioni. Perché questi momenti da favola dovrebbero riunire tutti sotto la stessa bandiera di creatività». E infatti, da quest’anno, il Voyage en hiver (così è stato chiamato il “nuovo” Natale a Nantes), la tradizionale corale natalizia è stata affiancata da una corale più moderna, Y Birds, chiamata ad aggiornare un repertorio giudicato troppo cristiano. «Ci saranno solo uno o due brani legati al Natale. Il resto sarà solo feel good e pop», ha dichiarato Amélie Evrard, incaricata della programmazione e della produzione artistica del Van, che sta per Voyage à Nantes, organismo turistico creato nel 2011 con l’obiettivo di promuovere «nuove iniziative culturali».
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