Sinner nel mirino della feccia! Insulti e paragoni insostenibili con Cassano e Balotelli: non gli perdonano la sacrosanta sfanculata a Mattarella. Talmente ignoranti da non sapere che le vacanze di Natale sono sacre visto che la stagione inizia a gennaio in Australia

Sinner e non solo. Non è una gran cafonata bidonare Mattarella?

Che avremmo detto se un Cassano o un Balotelli avessero detto no all’invito al Quirinale perché le vacanze erano già prenotate? Semplicemente, non si fa. E il presidente della Federtennis dovrebbe saperlo
di Michele Brambilla per HuffPost

Ma che cosa si sarebbe detto e scritto se un Antonio Cassano o un Mario Balotelli avesse mandato a stendere il presidente della Repubblica rifiutando di andare al Quirinale perché ormai aveva già prenotato le vacanze? E senza andare ai Cassano e ai Balotelli, dei quali si sarebbe detto e scritto che sono teste matte e che non matureranno mai, che cosa si sarebbe detto e scritto se fosse stata la Nazionale di calcio, con Luciano Spalletti ai Caraibi? O se fosse stata una società tipo Inter o Milan o Juventus? E per uscire dal mondo dello sport: se fosse stato un Silvio Berlusconi a bidonare Sergio Mattarella dicendo che era a Villa Certosa?

Invece nessuno dice un “ba” sulla maleducazione senza precedenti degli azzurri di tennis – e dei suoi dirigenti, soprattutto – che hanno risposto picche al Colle, il quale aveva già annunciato, via tweet, che il 21 dicembre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (ripeto: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella) avrebbe ricevuto, salutato, premiato, elogiato, incensato i nostri eroi vincitori della Coppa Davis.

Nessuno dice nulla, o meglio tutti dicono qualcosa per sminuire, ammorbidire, attenuare, minimizzare. I giornali sportivi, poi: guai a chi dice qualcosa che può sporcare il giocattolo. “Nessun problema, il presidente ha detto ai nostri eroi che possono venire quando vogliono”. Ma certo: le porte del Quirinale sono sempre aperte, non c’è bisogno di avvisare, qualcosa di pronto c’è sempre.

È che c’è sempre bisogno di eroi, di personaggi da copertina. Una Coppa Davis che non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella che fu, e che gli azzurri vinsero in Cile 47 anni fa, è stata celebrata come la conquista della Luna. Tanto per far capire: stiamo parlando di un torneo in cui i quarti di finale si sono giocati dal 21 al 23 novembre; le semifinali il 24 e il 25 novembre; la finale il 26 novembre. E si giocava al meglio dei tre incontri e, ciascun incontro, al meglio dei tre set. Sono bastate due gare, per vincere la Davis. È bastato un weekend. Andate a vedere come e quando si giocava, quando la Coppa Davis era davvero la Coppa Davis.

Ma per carità: Jannik Sinner è un fuoriclasse e diventerà il numero uno al mondo, quindi giusto festeggiare. Siamo tutti per lui. Però questo deve impedire di chiamare le cose come stanno? Non si dice di no al Presidente della Repubblica, dai. Non si fa. Non esiste.

E con quali motivazioni, poi, s’è detto di no. Da Fabio Fazio, Sinner ha spiegato che il 21 dicembre qualche giocatore sarà alle Maldive. E il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi: “I ragazzi avevano già prenotato le vacanze”. Non sia mai che debbano perdere la caparra.

Qualcuno ha motivato lo sgarbo con le tensioni fra lo stesso Binaghi e il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Ma anche se così fosse, chi se ne frega. La cafonata rimane. E se sono stati i giocatori a dire che erano già impegnati per le vacanze, ci doveva essere qualcuno – qualche dirigente del tennis o del Coni, o il ministro dello Sport – a intervenire per precettarli. A dire loro: al Quirinale ci andate, punto.

È una pagina bruttissima, squallida, volgare, ma non lo si dice perché la festa non va guastata, gli eroi non vanno macchiati. Finirà con paginate al miele quando, prima o poi, i nostri eroi della Davis avranno un ritaglio di tempo per andare al Quirinale.

A proposito: prima o poi? Pare che fino a fine gennaio non se ne parli neanche. Mattarella, che è un signore, ha detto “venite quando volete”. Quando forse sarebbe stato meglio rispondere: ma andate a Montecarlo, a farvi festeggiare.

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