Dopo l’epidemia esplosa in Cina e in Francia, dove si sta registrando un aumento anomalo delle polmoniti nei bambini e nei ragazzi sotto i 15 anni, anche in Italia presto dovremo fare i conti con una nuova epidemia, ma non di polmonite. Secondo Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, a cavallo del Natale, i contagi saranno alle stelle. Il fenomeno è già iniziato e si è intensificato nelle ultime settimane, destando non poche preoccupazioni.
INFLUENZA, CASI IN AUMENTO IN ITALIA: L’AVVERTIMENTO DI PREGLIASCO
Fabrizio Pregliasco ha rivelato all’Adnkronos che i casi di influenza in Italia sono in aumento ma bisognerà aspettare qualche settimana perché i contagi aumentino significativamente. “Siamo in una fase di crescita delle sindromi parainfluenzali ma l’influenza vera e propria non è ancora la protagonista di queste patologie”, ha affermato il virologo. “In questo momento, siamo a quello che potremo definire il secondo livello della curva di crescita. Il picco quindi si avrà probabilmente, come succedeva in epoca pre-pandemica, a cavallo di Natale – ha annunciato Pregliasco -. Questo soprattutto per un mix di due fattori: perché ci sono più viaggi e spostamenti che facilitano la circolazione virale e il freddo molto intenso e prolungato ci costringe in casa”.
“Si parla di influenza in presenza di febbre elevata, almeno un sintomo generale e un sintomo respiratorio. Attualmente le analisi virologiche, che si fanno su campione, dimostrano che, come sempre in questa fase, stanno “lavorando” molto i virus cosiddetti simil-influenzali”, ha aggiunto l’esperto spiegando che “l’influenza vera scatta quando il freddo è davvero intenso e prolungato. Sia Pregliasco che l’immunologo Mauro Minelli consigliano di prevenire l’influenza. Secondo entrambi è utile mettere in pratica gli accorgimenti imparati durante la pandemia di Covid ed è bene che gli anziani facciano il vaccino.
PREGLIASCO SUI CASI DI POLMONITE IN FRANCIA
Riguardo all’aumento di polmoniti in Francia e in Cina tra bambini e ragazzi, Pregliasco non lancia alcun allarme. Come succede in questi casi però è bene prestare “attenzione a livello istituzionale, nazionale e internazionale”, per prevenire che ondate come questa si diffondano in altri Paesi. “Manteniamo alti i livelli per non farci trovare mai impreparati”, raccomanda il virologo.
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SMETTETELA DI CHIAMARLO VIROLOGO, NON è UN VIROLOGO E’ UN IGIENISTA, AVETE ROTTO CON QUESTI TITOLI DATI A VANVERA, e a cui lui tiene tanto.
Smettetela anche di dargli tutta questa visibilità, non vive che per questo, state facendo il suo gioco. Del parere di uno che vive di titoli rubati e ribalta non ci interessa. ha dimostrato ampiamente che è inattendibile come essere umano e come medico.