La vittoria di Trump il vero incubo della feccia di Davos: l’Economist dell’infame John Elkann lo ammette candidamente, nel frattempo provano a trovare l’ennesimo giudice che stoppi la sua candidatura

Biden dietro nei sondaggi, monito dell’Economist su Trump

(ANSA) ‘Il più grande pericolo mondiale del 2024′: è il monito dell’Economist, riferito a Donald Trump e a un suo eventuale ritorno alla Casa Bianca, a meno di un mese dall’avvio delle primarie repubblicane.

Con i sondaggi che vedono l’ex presidente saldamente al comando.

Inseguito a distanza dalla sua ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley (in ascesa) e dal governatore della Florida Ron DeSantis. Tutti e tre i candidati oggi batterebbero Joe Biden. Un “secondo mandato di Trump sarebbe una svolta ben più dannosa della prima”, avvisa l’autorevole testata britannica, ricordando che il “destino del mondo” nelle presidenziali 2024 dipenderà dalle schede elettorali di “decine di migliaia di elettori solo in una manciata di stati”, quelli in bilico. “La Cina e i suoi amici – sostiene The Economist nella sua guida annuale World Ahead’ – si rallegrerebbero della prova che la democrazia americana è disfunzionale” e Pechino “potrebbe facilmente sbagliare i calcoli su Taiwan, con conseguenze catastrofiche”. Inoltre il presidente russo “avrebbe un incentivo a continuare a combattere in Ucraina e a eliminare paesi ex sovietici come la Moldavia o gli Stati baltici”. Ma la “più grande minaccia” che Trump rappresenta “è per il suo stesso Paese”. L'”autorità morale” degli Stati Uniti diminuirebbe “perché l’America lo avrà votato pur conoscendo il peggio”. Mentre “perseguirà i suoi nemici”, Trump “farà la guerra a qualsiasi istituzione che si trovi sulla sua strada, compresi i tribunali e il Dipartimento di Giustizia”, mette in guardia l’Economist, ricordando i piani dell’ex presidente per consumare la sua vendetta contro critici ed oppositori. Anche Biden ha lanciato il suo allarme, dopo che il tycoon ha promesso di spazzare via i “parassiti nel Paese” evocando “l’avvelenamento del sangue americano”: una retorica “da Germania nazista”, ha accusato. Il presidente perè è ai minimi nei sondaggi. E se da un lato può sperare in una archiviazione dell’inchiesta per le carte classificate ritrovate nel garage di casa e in un suo ex ufficio – secondo anticipazioni della Cnn – dall’altra si profila una seconda incriminazione per il figlio Hunter Biden in California, dopo quella in Delaware per il possesso illegale di una pistola: il procuratore speciale David Weiss sta utilizzando un gran giuri’ di Los Angeles per acquisire documenti e possibili testimonianze nelle indagini, che sembrano concentrate sul mancato pagamento delle tasse. Già convocato James Biden, fratello del presidente e un tempo socio di Hunter. Le quattro inchieste con 91 capi di imputazione per ora non sembrano invece fermare Trump, contro cui continuano ad uscire indiscrezioni sempre più compromettenti, come l’audio diffuso dalla Cnn in cui afferma che avrebbe voluto raggiungere la folla degli assalitori del Capitol il 6 gennaio 2021. Ma il tycoon deve guardarsi le spalle dalla Haley, che piace anche ad alcuni big di Wall Street: nei sondaggi è terza in Iowa e seconda in New Hampshire. E’ lei, secondo un sondaggio di Marquette Law School, che sconfiggerebbe Biden col maggior scarto: 55% a 45% (il margine di Trump e di DeSantis e’ rispettivamente di 4 e 2 punti). Stesso risultato, anche se con percentuali diverse, nella media dei sondaggi di RealClearPolitics (+4,2%, +1,3% e +0,6%).

VOGLIONO FAR FUORI TRUMPONE PER VIA GIUDIZIARIA – UN GIUDICE DEL COLORADO RESPINGE IL TENTATIVO DI RIMUOVERE DONALD TRUMP DALLE PRIMARIE DELLO STATO SULLA BASE DEL 14ESIMO EMENDAMENTO DELLA COSTITUZIONE, CHE VIETA DI RICOPRIRE CARICHE PUBBLICHE AI FUNZIONARI COINVOLTI IN INSURREZIONE O RIBELLIONE – LA DECISIONE FA SEGUITO A QUELLE ANALOGHE PRESE IN MINNESOTA E IN MICHIGAN

(ANSA) – NEW YORK, 17 NOV – Un giudice del Colorado respinge il tentativo di rimuovere Donald Trump dalle primarie dello Stato sulla base del 14/o emendamento della Costituzione, che vieta di ricoprire cariche pubbliche ai funzionari coinvolti in insurrezione o ribellione. la decisione fa seguito a quelle analoghe prese in Minnesota e in Michigan.

Nella decisione, contenuta in molte pagine, il giudice distrettuale del Colorado Sarah B. Wallace si esprime a favore di Trump rigettando il tentativo di rimuoverlo dalle primarie del 2024. Wallace comunque nota come Trump è “stato impegnato in un’insurrezione” ma nonostante questo non può essere rimosso sulla base del 14/o emendamento della Costituzione. La sezione tre infatti fa riferimento all’impossibilità di funzionari di ricoprire incarchi pubblichi se si sono impegnati in una insurrezione, definizione che non include la presidenza.
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