Maurizio Landini, dopo lo stop del Garante degli scioperi gioca al piccolo rivoluzionario, ma trova solo l’appoggio di un altro storico parassita fancazzista: Fausto Bertinotti

Salvini, pugno di ferro con Cgil e Uil: “Pronto a intervenire già nelle prossime ore”

Prosegue il braccio di ferro tra i sindacati e il ministero dei Trasporti. Al centro lo sciopero annunciato da Cgil e Uil per il 17 novembre. Sciopero su cui il vicepremier non intende cedere. Il Mit guidato dal vicepremier e ministro Matteo Salvini è infatti pronto a inviare già nelle prossime ore. Un messaggio contenuto all’interno di una lettera indirizzata ai promotori “per auspicare un ripensamento anche alla luce delle indicazioni del Garante”. La missiva è la prima azione contemplata dalle norme, che successivamente prevedono un’eventuale convocazione a un tavolo fino all’estrema conseguenza della precettazione. “L’obiettivo di Salvini è tutelare l’interesse pubblico di almeno 20 milioni di italiani”, concludono le stesse fonti.

Eppure le opposizioni cavalcano l’onda. Anzi, gettano benzina sul fuoco. Prima Giuseppe Conte, ora Elly Schlein. La leader del Pd rincara la dose e accusa Giorgia Meloni. A suo dire il premier “ha aumentato la precarietà e in manovra ha tagliato servizi e pensioni. Le taglia anche a medici e infermieri mentre smantella la sanità pubblica e intanto umilia i lavoratori calpestando il loro diritto di sciopero. È un assaggio del premier sto forte: forte coi deboli e debole coi forti”.

Dello stesso parere il numero uno del Movimento 5 Stelle: “Non entro nelle valutazioni del garante, ma il ministro delle Infrastrutture minaccia e suggerisce ai sindacati in quali giorni dovrebbero fare sciopero: il problema non è lo sciopero ma le ragioni dello sciopero e quelle ragioni le sottoscriviamo completamente“.

Bertinotti, fango contro Salvini e governo: “Una destra che odia i lavoratori”

Anche Fausto Bertinotti, così come Cgil e Uil, calpesta il Garante degli scioperi. “Coloro che non rispettano lo sciopero non rispettano i lavoratori”, esordisce il fu segretario del Partito della Rifondazione Comunista in onda a Tagadà nella puntata di lunedì 13 novembre su La7 prima di attaccare direttamente Matteo Salvini. “Al ministro dei Trasporti direi di farsi una passeggiata negli Stati Uniti e vedrà che un signore che fa il presidente ha partecipato al picchetto dello sciopero e una persona a lui congeniale, Donald Trump, è andato anche lui”. Da qui l’attacco gratuito al governo: “Qui abbiamo una destra che odia lo sciopero e i lavoratori”.

Peccato però che a frenare la contestazione del 17 novembre ci abbia pensato anche il Garante stesso degli scioperi. Il motivo? “All’esito dell’audizione odierna con le Confederazioni sindacali Cgil e Uil, in merito alla proclamazione dello sciopero nazionale del 17 novembre, la Commissione di garanzia – ha fatto sapere in una nota – ha ritenuto di confermare il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre, ai sensi dell’articolo 13, lett. d) della legge n. 146/90”.

E ancora: “Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici (delibera n. 03/134)”.

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