Strage di Mestre, svelato il motivo che ha portato la Procura a chiedere nuove analisi sul cuore del povero Alberto Rizzotto. Hanno scoperto che l’autista più volte si era rivolto al Pronto soccorso

Tragedia del bus: l’autista più volte in Pronto soccorso, aveva problemi di cuore.
Alberto Rizzotto aveva accusato malesseri cardiaci. Disposta una nuova perizia

MESTRE – L’autopsia sul corpo di Alberto Rizzotto, l’autista dell’autobus volato dal cavalcavia Superiore di Marghera il 3 ottobre causando 21 morti (Rizzotto compreso) e 15 feriti, non ha evidenziato tracce di malori. Ma gli accertamenti sul cuore che la procura ha conferito ieri mattina – e che dovranno tramutarsi in una relazione da depositare entro il 10 gennaio – si sono resi necessari da un esame del quadro clinico del quarantenne autista. È emerso infatti che nelle settimane prima della strage del cavalcavia, Rizzotto avesse avuto diversi accessi ai Pronto soccorso lamentando problemi cardiaci.

Per questo la sostituto procuratore Laura Cameli – che coordina le indagini – ha chiesto alla cardiologa dell’Università di Padova, Cristina Basso, un nuovo sezionamento del cuore dell’autista per evidenziare cause o concause di carattere cardiopatologico in un malore o nel decesso di Rizzotto. Anche attraverso l’analisi della stessa cartella clinica dell’uomo. La procura infatti ha affidato l’incarico a una luminare di quelle che sono definite “morti invisibili” e che fino a una quindicina di anni fa rimanevano irrisolte, causate cioè da problemi cardiaci che sfuggono anche ai normali esami.  Tra i casi più eclatanti affrontati – e risolti – dalla dottoressa Basso, quello del calciatore Piermario Morosini, morto su un campo di calcio a Pescara nel 2012 mentre inseguiva il pallone indossando la maglia del Livorno. Ed è a lei che la pm chiede di dare una risposta alla domanda su un eventuale malore di Rizzotto. Ieri, al conferimento dell’incarico in procura, erano presenti anche i difensori delle parti, a cominciare dai tre indagati – l’ad di La Linea, Massimo Fiorese, e i tecnici del Comune, Roberto Di Bussolo e Alberto Cesaro – che hanno nominato dei loro consulenti. Per i due tecnici comunali, assistiti dagli avvocati Paola Bosio, Giovanni Coli e Barbara De Biase, ci sarà il cardiologo Giuseppe Tarantini. Per Fiorese il dottor Giovanni Di Salvo, mentre l’avvocato Francesco Stilo, legale della famiglia dell’autista, ha nominato il professor Gaetano Thiene, uno dei primi cardiologi a indagare sulle morti invisibili, a partire dalle morti bianche dei neonati in culla. Quello che si profila partire dal 28 novembre – data in cui il cuore verrà sezionato di nuovo – è, quindi, un confronto-scontro tra massimi esperti di cuori a rischio. Da quel momento ecco tre mesi di tempo per capire se ad innescare la strage del 3 ottobre sia stato un malore del conducente. Elemento fondamentale da chiarire.

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1 comment
  1. A tutti i vaccinati covid deve essere fatto un controllo cardiaco per prevenire le cosiddette “morti improvvise “.

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