di Rosario Murgida per Quattroruote
L’andamento sotto le attese della domanda europea di elettriche spinge il Gruppo Volkswagen a rinviare i progetti per nuove fabbriche di batterie. In particolare, il costruttore tedesco ha sospeso temporaneamente i piani per un quarto sito produttivo in una località tra Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia e chiuso le trattative in corso con il governo ceco per un impianto nei pressi dell’aeroporto di Líně, un comune a poco più di dieci chilometri da Pilsen.
Le strategie. Al momento, le strategie di Wolfsburg hanno portato alla scelta di Salzgitter (Germania), Sagunto (Spagna) e St.Thomas (Canada) per la realizzazione di tre gigafactory per una capacità totale di 200 gigawattora all’anno. Il gruppo aveva intenzione di aggiungere a breve un quarto impianto, ma alcuni mesi fa ha rallentato il processo di selezione, spiegando di non avere urgenze nella definizione di una decisione, attesa da vari governi a cominciare da quello ceco. Da mesi, Praga è in pressing sui dirigenti di Wolfsburg e della Skoda, la Casa di Mladà Boleslav controllata dai tedeschi da oltre 20 anni e tra i principali attori dell’economia locale, ma gli sviluppi latitano e neanche l’incontro di pochi giorni fa con l’amministratore delegato del gruppo automobilistico, Oliver Blume, ha portato buone notizie. Anzi.
Manca la domanda. “In un’atmosfera molto amichevole, abbiamo discusso dell’attuale situazione in Europa e di come il processo di adozione della mobilità elettrica nell’Unione stia rallentando, contrariamente alle aspettative”, ha spiegato Blume, in una breve dichiarazione diffusa dalla Skoda. Il manager ha elogiato il governo locale “per l’ottimo lavoro” nell’approntare la proposta per la localizzazione dell’impianto, ma ha sostanzialmente ridimensionato le aspettative dei cechi e bloccato le trattative: “Sulla base delle condizioni di mercato, tra cui la lenta crescita dei veicoli a batteria in Europa, per il momento non c’è alcuna logica commerciale nel prendere una decisione su ulteriori siti”. Il gruppo Volkswagen ha comunque confermato il proprio impegno a sostenere le strategie per la mobilità elettrica della Skoda e, in particolare, il piano per lo sviluppo e il lancio di sei modelli alla spina entro il 2026. Il governo ceco, però, non vuole perdere tempo: “Non possiamo aspettare oltre e non possiamo continuare a bloccare il terreno per questo progetto”, ha tagliato corto il primo ministro Petr Fiala. “Ci concentreremo su altre iniziative”. Dunque, il sito finora offerto al Gruppo Volkswagen verrà proposto ad altri investitori: a tal proposito, il ministro dell’Industria, Jozef Sikela, ha parlato di colloqui in corso con cinque soggetti, di cui due promotori di progetti con una scala dimensionale simile a quello dei tedeschi.
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