Gli angeli del covid continuano a saltare come birilli! Era infermiere e volontario sulle ambulanze: un infarto in palestra lo ha portato via a soli 44 anni

Non ce l’ha fatta Simone Paradisi, il 44enne che lo scorso 6 ottobre era stato colpito da un infarto mentre si allenava in palestra a Senigallia. Donati gli organi nella notte. La notizia ha gettato nello sconforto la spiaggia di velluto per che per 15 giorni ha fatto il tifo per lui. La speranza di poterlo vedere alzarsi da quel letto di ospedale, dov’era stato ricoverato urgentemente, in condizioni gravissime, nonostante lo staff della palestra dove si allenava si era subito adoperato per cercare di tenerlo in vita in attesa dell’arrivo dei sanitari. Simone faceva una vita sana, atletica e nessuno si capacita come il suo cuore possa essersi spezzato di colpo.

Ironia della sorte, lavorava all’ospedale di Senigallia come coordinatore in Pronto Soccorso dove ieri, alla notizia del suo decesso, i suoi colleghi hanno trattenuto a stento le lacrime, ma c’è anche chi non ce l’ha fatta e per un attimo si è isolato dando sfogo alla disperazione. E proprio nel reparto Utic dell’Ospedale di Senigallia è deceduto ieri pomeriggio. Due settimane di via vai per i colleghi che ogni giorno andavano a trovarlo: qualcuno gli raccontava la giornata lavorativa, mentre le lacrime scendevano dagli occhi, altri si limitavano a guardarlo, in silenzio, nella speranza di un segnale. “Con grande dolore annunciamo la scomparsa di Simone Paradisi – il ricordo della Croce Rossa Italiana – Comitato di Senigallia – volontario prezioso. Il suo impegno altruista e la dedizione nel sostenere chi si trovava in difficoltà saranno ricordati come un esempio di generosità. I volontari dipendenti e il consiglio esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia”.
Quella maledetta sera Simone era caduto improvvisamente a terra, privo di sensi, a nulla è servito il defibrillatore, il 45enne non dava segni di ripresa. Non è servita nemmeno la corsa in ospedale in ambulanza, dove Simone è stato ricoverato ma le speranze che i medici hanno dato ai familiari erano praticamente nulle. I giorni sono scorsi pregando e sperando in un miracolo, poi nel pomeriggio di ieri, la notizia che nessuno avrebbe mai voluto sapere: Simone non ce l’ha fatta. Un giovane sportivo, sempre molto attento alla prevenzione, difficile se non impossibile pensare che potesse essere colto da un malore improvviso. Eppure il destino con lui è stato crudele, un uomo amato da tutti, capace di essere empatico con chiunque entrasse in contatto con lui, anche per un solo momento. Ma Simone continuerà a vivere: aveva sempre messo davanti a sé gli altri e lo ha fatto anche per l’ultima volta, scegliendo di donare gli organi. Tanti gli attestati di vicinanza ricevuti dai familiari in queste ore, in molti quelli che hanno voluto lasciare un ricordo sul suo profilo Facebook, lo stesso dove Simone appare spesso sorridente insieme agli amici, ai colleghi, al suo cane. “Ho sempre pensato che saremmo invecchiati professionalmente insieme – il ricordo di Sonia Maurizi – Ma non è stato così. Lasci già un vuoto immesso. Guardaci da lassù, ciao Simo”. E poi: “Dimmi tu addio, a me dirlo non riescem il ricordo di Chiara Minardi. ” Morire è facile, perderti difficile. Ciao Simo, amico mio”. E anche: “La tua dolcezza, delicatezza e simpatia mancheranno a questo mondo… se ne vanno davvero sempre i migliori” il ricordo di Rachele Marcorelli. Domani, dopo l’espianto degli organi, sarà fissata la data dei funerali.

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