Due scosse in pochi minuti: paura e gente in strada. Trema ancora la terra nel nordest, stavolta l’epicentro in Emilia Romagna, gli stessi luoghi devastati una decina di anni fa

Una violenta scossa di terremoto ha interessato l’Italia nella primissima mattinata di oggi. Tanta paura e gente in strada con diverse telefonate ai vigili del fuoco. Si tratta della seconda scossa nell’area dopo che, solo ieri domenica 29 ottobre, la terra aveva tremato per gli effetti di un terremoto non troppo lontano da lì per un scossa, una serie di scosse in verità, registrata in provincia di Rovigo. Il terremoto, di magnitudo 4.2, è stata avvertita in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna per l’appunto.

Quella di oggi, è stata di intensità minore: 3.4. L’ epicentro, secondo quanto rilevato dall’INGV, è stato segnalato ad una profondità di 9.4 chilometri alle 06:25. Qualche minuto dopo la scossa di magnitudo 3.4, alle 06:33 è stata registrata una seconda scossa di magnitudo 2.6 sempre con epicentro sempre nello stesso lungo.

Terremoto oggi di magnitudo 3.4 in Emilia-Romagna

Il sisma si è originato a Castellarano. Il terremoto è stato avvertito in numerosi comuni tra le province di Reggio Emilia e Modena. Stando alle testimonianze degli utenti sul social network che sono stati svegliati all’alba dalla scossa, quest’ultima è stata sentita a Sassuolo, Serramazzoni, Sant’Antonino Casalgrande, Maranello, Villalunga di Casalgrande, Fiorano Modenese, Mirandola.

Paura tra la popolazione, ma al momento non si hanno notizie di danni a cose o persone. In questi mesi l’Italia ha dovuto fare i conti con decine di scosse. Caso limite, i campi flegrei. Da qualche giorno capita di vedere alcuni sismografi che registrano l’attività dei Campi Flegrei piuttosto “agitati”. Ma l’area è costantemente monitorata.

Scrive Fanpage: “Ai Campi Flegrei è attiva una rilevante rete permanente di 28 stazioni terrestri e marine che “vigila” sull’attività sismica. Delle 28 stazioni, 23 delle quali digitali. La rete dispone anche di 8 sensori infrasonici: 4 microfoni infrasonici Infracyrus e un array infrasonico di 4 elementi basato su questi stessi sensori ed installato sul tetto dell’edificio dell’Osservatorio Vesuviano2”.

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