Prelievo forzoso sui conti correnti, dopo le proteste indignate degli italiani, Meloni costretta alla retromarcia. La Ducetta sostiene non fosse previsto, ma le bozze fatte circolare ieri parlavano chiaro

“Avviso ai naviganti: nella legge di bilancio non c’è la misura che consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate. Consiglio di non inseguire i sentito dire o documenti non ufficiali”. Lo scrive su Facebook la premier Giorgia Meloni smentendo le voci che vedevano un prelievo forzoso. Il motivo? Stando ad alcuni quotidiani in manovra il fisco avrebbe avuto la possibilità di accedere al conto corrente di chi ha un debito non saldato con lo Stato.

In particolare, si era parlato di un’iniziativa volta a ridurre i tempi delle procedure di pignoramento, che sarebbero state abbreviate di circa 30 giorni, con la possibilità di avviare il cosiddetto “pignoramento lampo”. Fantasie. A negare le voci diffuse anche una nota di Palazzo Chigi diffusa qualche ora fa. La notizia è totalmente priva di fondamento. La legge di bilancio – tenevano a precisare dal governo -, in coerenza con la delega fiscale approvata dal Parlamento e con la linea di fermezza nel contrasto all’evasione fiscale seguita dall’esecutivo, si limita a prevedere la possibilità di utilizzo di strumenti informatici per efficientare strumenti già esistenti utilizzati per il recupero d’importi relativi a cartelle esattoriali per le quali il contribuente non ha presentato ricorso e non ha ottenuto una sospensione giudiziale.

Da qui la conclusione: “Qualunque iniziativa di questo governo in tema di fisco garantirà sempre il pieno rispetto dei diritti del contribuente e della sua privacy, in un rapporto paritetico tra Stato e cittadino”.

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per www.lastampa.it

[…] «Dureremo quattro anni», diceva mercoledì la premier. Eppure la giornata di ieri restituisce un’immagine non proprio rassicurante. Le indiscrezioni sulle bozze del provvedimento atteso in Parlamento hanno scatenato Lega e Forza Italia. Il Carroccio, dopo aver propagandato lo smantellamento della legge Fornero e la cosiddetta pace fiscale, deve accettare norme che inaspriscono le condizioni per lasciare il lavoro e aumentano i controlli nei conti correnti degli evasori.

Forza Italia non riesce ad ingoiare il rospo della stretta sulle tasse immobiliari, in particolare l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi. […]

[…] L’intervento sulle pensioni, voluto all’ultimo momento da Meloni, è l’assicurazione contro il declassamento delle agenzie di rating. Il perché lo raccontano gli ultimi dati Inps sulla spesa previdenziale. L’anno scorso è salita del 2,9 per cento a 322 miliardi, più di un terzo del bilancio pubblico, quasi il triplo della spesa per la sanità, sei volte più di quel che lo Stato dedica alla scuola.

Delle quattro agenzie che si devono esprimere sull’affidabilità dei titoli italiani, finora a confermare il giudizio è stata solo S&P Global. Oggi è il turno di Dbrs, la settimana prossima di Fitch, il 17 novembre chiude il giro Moody’s. Se quest’ultima peggiorasse anche solo di un gradino il giudizio, il debito italiano perderebbe il livello “investmente grade” con conseguenze gravissime sui mercati.

All’ora di cena contro la norma che rafforza i poteri dell’Agenzia delle entrate si scaglia Salvini: «Non ci saranno incursioni sui conti degli italiani». Poco dopo un’indiscrezione fatta circolare da Palazzo Chigi spiega che non ci sarà nessuna norma per permettere all’Agenzia di «entrare direttamente nei conti», ma solo «la possibilità di utilizzo di strumenti informatici per efficentarne di già esistenti». Un giro di parole per confermare senza smentire. Poi siccome dei giornali è bene non fidarsi, Meloni riscrive il concetto su Facebook con tono polemico: «Avviso ai naviganti: quella norma non c’è».

Se la bozza circolata ieri fosse quella concordata con i partiti, si dovrebbe desumere che fra Meloni, Giorgetti e i partner sia in atto un gioco delle parti. Le modifiche alle pensioni sono limitate, così come non ci sono cambiamenti enormi sul fisco.

Le novità rilevanti sono tre: la modifica dei moltiplicatori per gli assegni dei più giovani, il limite minimo di mille euro per i debiti fiscali che prevedono il pignoramento sui conti bancari, il tetto a 50mila euro per usufruire dell’esclusione dei titoli pubblici dal calcolo dell’indicatore di ricchezza (Isee).

Per fermare il corto circuito mediatico il Tesoro ha comunque dovuto fare una nota per smentire l’ufficialità delle bozze fin qui diffuse. Il banco di prova della maggioranza sarà in Parlamento. […]

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Auto elettriche, il mensile specializzato Quattroruote elenca le case di tutto il mondo che, una ad una, nelle ultime settimane si sono arrese ad una domanda nettamente sotto le aspettative

Next Article

Brutta notizia per chi ha un animale domestico: il rincaro colpisce anche chi possiede cani e gatti. I costi sono diventati sempre più esosi

Related Posts