Giuseppe Conte, nuovo capolavoro: litiga con la comunità ebraica di Milano dimenticando che sono elettori dei suoi alleati Pidioti

Conte querela il presidente della comunità ebraica di Milano: “Accuse di antisemitismo al M5s intollerabili”
Il presidente grillino risponde a Walker Meghnagi: «Una macchina del fango contro di me e il Movimento»

di Niccolo’ Carratelli per La Stampa
Prima gli articoli di stampa in cui il Movimento 5 stelle viene accostato ad associazioni umanitarie palestinesi sospettate di legami con Hamas. Poi l’accusa di antisemitismo arrivata direttamente dal presidente della comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi, che ha fatto infuriare Giuseppe Conte.

Il presidente M5s si è visto costretto a reagire di fronte a quella che ha definito «una macchina del fango contro di me e il Movimento». Secondo l’ex premier, «per una parte della stampa italiana siamo “filopalestinesi”, così come siamo, per certi opinionisti, “filorussi” sull’Ucraina, solo per aver sostenuto che la risposta non sono le armi, ma la politica e i negoziati – spiega -. Continueremo a dirlo, nonostante gli odiatori, perché la pace è il nostro valore irrinunciabile».

Quanto alle parole di Meghnagi, Conte annuncia la decisione di agire in giudizio contro di lui, «perché non gli possiamo permettere questa grave, intollerabile diffamazione, che getta fango sui valori, sulle idee e sulla storia della nostra comunità politica». E non manca di sottolineare le simpatie politiche del presidente della comunità ebraica milanese, autore in passato di «una lettera di compiaciuto sostegno a Meloni e La Russa, individuati come apostoli della libertà e della nostra identità».

Proprio da Fratelli d’Italia c’è chi, come il coordinatore nazionale Giovanni Donzelli, ha fatto sue le accuse di Meghnagi, parlando di «antisemitismo strisciante» da parte di esponenti delle opposizioni. Mentre il capogruppo al Senato, Lucio Malan, sottolinea che «alcuni anni fa ci sono state visite a senso unico di esponenti importanti del M5s nell’area del Medio Oriente, dove hanno incontrato solo esponenti di organizzazioni palestinesi: questo è un fatto». E il deputato FdI, Antonio Baldelli, ha presentato un’interrogazione parlamentare proprio sui presunti rapporti tra 5 stelle e la Ong palestinese sospettata di collusione con Hamas.

Accuse che Conte rispedisce al mittente, perché arrivano da chi «conta in casa propria, in tutta Italia, esponenti che salgono agli onori della cronaca per aver inneggiato all’odio e nostalgie di un passato vergognoso – ricorda il presidente M5s –. Una forza politica che nel 2019 si è astenuta sull’istituzione di una Commissione contro odio, razzismo e antisemitismo proposta da Liliana Segre».

In mezzo alla batteria di dichiarazioni indignate e combattive da parte di parlamentari 5 stelle, a partire dai capigruppo Patuanelli e Silvestri, c’è il tentativo di mediazione da parte dell’ex deputato Pd Emanuele Fiano, membro della comunità ebraica milanese: «Meghnagi è stato colpito dall’assenza di esponenti del M5s l’altra sera alla manifestazione, ma credo che con Conte si possano spiegare – auspica -. La via non è quella dello scontro, nessuno in Israele e Palestina ha bisogno dei nostri litigi, mi auguro che Conte possa ritirare la querela e possano chiarirsi».

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