Fanno saltare anche Vittorio Sgarbi! Usciti fuori in contemporanea un’accusa di evasione ed una di guadagni illeciti. Il Ministro Sangiuliano, dall’alto della sua celebre ignoranza gioca a fare il fenomeno

L’accusa per Vittorio Sgarbi è di non aver pagato 715 mila euro all’Agenzia delle Entrate, mentre la sua compagna, Sabrina Colle, comprava quadri al suo posto. Infatti, secondo l’accusa, Colle ha acquistato l’opera Il giardino delle fate (1913) di Vittorio Zecchin nell’ottobre 2020. Durante quell’evento, l’asta della casa Della Rocca, avrebbe partecipato anche Vittorio Sgarbi il quale avrebbe deciso di comprarla per 148 mila euro. A farlo, però, materialmente s’intende, è Sabrina Colle, ma per i giudici il reale acquirente è il sottosegretario. I magistrati contestano a Sgarbi la “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte come previsto dall’articolo 11 della legge 74 del 2000”.

Il ministro Gennaro Sangiuliano lo scarica 

Dal ministro Sangiuliano non arrivano parole di vicinanza. Il ministro della Cultura si è detto “indignato dal comportamento di Sgarbi, va bene? Lo vedevo andare in giro a fare inaugurazioni, mostre e via dicendo. Ma mai avrei pensato che si facesse pagare per queste cose”. Da qui nasce lo scambio di battute con la premier Giorgia Meloni: “Ho subito avvertito chi di dovere e segnalato di averlo fatto a Giorgia Meloni. Del resto si sa, non l’ho voluto io e anzi: cerco di tenerlo a debita distanza e di rimediare ai guai che fa in giro”.

Gennaro Sangiuliano ha ammesso di vederlo “ogni tre mesi” in quanto vuole “averci a che fare il meno possibile”. “Io rispondo del mio comportamento, il compito di vigilanza non ce l’ho io ma la magistratura. E non posso certo sapere tutto quello che combina Sgarbi”, le parole del ministro.

La vicenda dei 300 mila euro 

A tenere banco è ancora la questione dei 300 mila euro. Vittorio Sgarbi ha detto di avere una lettera dell’Autorità Anticorruzione che giustifica le sue “attività divulgative” e quindi la somma incassata da febbraio ad oggi in consulenze, presentazioni e mostre. Anche l’Anac, secondo il sottosegretario, avrebbe detto che non “c’è alcuna incompatibilità”. Intanto, il Fatto approfondisce meglio la questione: gli eventi in totale dall’inizio dell’anno sono 28 per 214 mila euro di compensi. Ci sono ancora 5 eventi da confermare, che si aggirano sui 41 mila euro. Intanto, il legale di Sgarbi ha ricordato che nessun rimborso “è stato chiesto dai suoi collaboratori o da lui stesso per iniziative di carattere non istituzionale”.