“Fedez meglio del governo Meloni” Siamo arrivati oltre ogni delirio, grazie a tal Ammaniti che La Stampa definisce esimio neuropsichiatra infantile

ROMA. Per fortuna c’è Fedez che parla di disturbi mentali dimostrando una sensibilità che al governo manca, commenta con amarezza alla vigilia della Giornata Mondiale della Salute Mentale Massimo Ammaniti, psicoanalista e medico neuropsichiatra infantile, professore onorario di Psicopatologia dello sviluppo presso l’Università La Sapienza.

Secondo la Società italiana degli psichiatri i disturbi mentali sono la pandemia del futuro come appare dall’aumento inarrestabile delle diagnosi che ogni specialista ha potuto verificare negli ultimi anni. È così?

«È così in particolare in alcune fasce di età. I problemi sono presenti soprattutto tra adolescenti e giovani e tra i quarantenni/cinquantenni. Sono loro a manifestare più difficoltà rispetto al passato. Anche tra i bambini si nota un aumento dell’incidenza ma è da ricollegare unicamente al fatto che è migliorata la capacità di riconoscere precocemente le difficoltà mentali».

Qual è la situazione?

«Circa il 12 per cento della popolazione italiana soffre di depressione, il 13 per cento circa soffre di sindromi ansiose e sempre più persone soffrono di disturbi del sonno. Sono tutti fenomeni in aumento a cui corrisponde una inadeguatezza totale dei servizi psichiatrici che non dipende dagli operatori, che invece lavorano e si impegnano, ma dal fatto che i finanziamenti sono più limitati che in altri Paesi. Fino a qualche anno fa le risorse dedicate alla salute mentale superavano il 3 per cento del fondo sanitario ora sono calate al 2,6 per cento. La conseguenza è una situazione drammatica: se ci si rivolge al servizio pubblico difficilmente si ottiene un aiuto qualificato, ovvero una psicoterapia. Inevitabilmente si finisce per somministrare dei farmaci che alla fine provocano danni».

Parliamo degli adolescenti e dei giovani che ormai tutti concordano nel considerare una fascia di età particolarmente soggetta a soffrire di disturbi mentali. Come si spiega nel loro caso l’aumento di questi problemi?

«Si spiega di sicuro con il Covid che ha pesato su tutti e anche su di loro. È un tema importante che è stato ampiamente discusso e documentato. Ma la situazione di giovani e quarantenni/cinquantenni è strettamente collegata. Stiamo attraversando una pesante crisi economica che colpisce le famiglie. L’aumento dei prezzi anche di beni di prima necessità rende la vita più difficile a ogni età. A questo bisogna aggiungere il periodo che stiamo vivendo sul piano internazionale, dalla guerra in Ucraina a quella appena scoppiata con gli attacchi a Israele. Sono fattori che creano un’insicurezza che diventa una specie di condizione ontologica che vivono le persone nel mondo occidentale. L’incertezza dei genitori influenza i figli che hanno già difficoltà perché sanno di avere davanti a loro un futuro difficile. La verità è che viviamo nel peggiore dei mondi possibili, un mondo che non fa nulla per rassicurare le persone e questo ha evidenti conseguenze sul piano psichico».

Come si può frenare l’aumento dei disturbi mentali?

«Finanziando adeguatamente il settore della salute mentale come avviene in altri Paesi europei. Ormai gli operatori rischiano il burnout perché devono affrontare richieste continue di occuparsi di disturbi mentali con la sensazione di non poter rispondere in modo adeguato. Poi si deve cercare di eliminare le cause di incertezza. Abbiamo giovani che hanno difficoltà a studiare all’università, ci sono proteste in tutt’Italia perché studiare fuori dalla famiglia è sempre più proibitivo. Bisogna intervenire per dare maggiori certezze ai giovani e agli adulti».

Una richiesta che sembra difficile soddisfare in questo momento. A sollevare il tema dei disturbi mentali in questi giorni è stato Fedez. Che cosa pensa delle sue parole?

«Ho trovato il suo appello molto coraggioso. Sia lui che Chiara Ferragni si sono dimostrati attenti a quello che succede nella società e allo stato d’animo delle persone. E quello che colpisce è che questa sensibilità arrivi da Fedez e non da chi ci governa che parla di tutto, a partire dalla questione dell’Esselunga, e non ha nemmeno risposto all’appello del rapper».

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  1. Evviva le neuro-panzane. Volete creare malattie per poi presentare la cura(!?!?) o meglio la vostra soluzione: psicofarmaci e sedute psicanalitiche. Se manca il lavoro potete fare tutte le sedute che vi pare ma risolvete solo il vostro problema lavorativo non quello dei vostri “clienti”, idem per la situazione internazionale se alimentate la guerra non avrete la pace. E certo che ne hai scelti 2 proprio adatti per la tua pubblicità, ah ah ah i tuttologi di youtube. E probabilmente se la gente smettesse di usare internet, cellulari, chat, social network vari e uscisse per incontrarsi anche in bar, voi strizzacervelli sareste giustamente senza lavoro.

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