Salvini finalmente ne fa una giusta: ricorre alla Corte Ue contro l’ennesima follia green voluta dall’Austria su suggerimento della Megera

Blocco dei tir al Brennero, il duro attacco di Salvini: “Basta tavoli, ora il ricorso alla Corte Ue”
Il vicepremier attacca von der Leyen: «Non ha avviato l’infrazione per aiutare i partiti austriaci suoi alleati»

«Dopo anni di chiacchiere, di tavoli e di tempo perso, perché è chiaro che l’Austria non vuole risolvere il problema creando un danno ambientale, economico, lavorativo e sociale all’Italia, all’Alto Adige e a tutto il resto d’Europa, per la prima volta nella storia il governo italiano farà ricorso alla Corte di Giustizia europea». Duro attacco del vice-premier Matteo Salvini all’Austria, che da tempo blocca la circolazione dei Tir lungo l’asse del Brennero, ma soprattutto alla Commissione Europea guidata da Ursula Von Der Leyen, accusata di non aver avviato la procedura di infrazione. Una questione che da anni alimenta il braccio di ferro fra Italia e Austria ma che oggi, alla vigilia del voto europeo di giugno 2024, si è trasformata anche in uno strumento utilizzato da Salvini per sfidare la maggioranza Ursula e per intestarsi lo scettro “sovranista” nella sfida elettorale tutta italiana con gli alleati-antagonisti di Fratelli d’Italia.

Da Bolzano, dove in mattinata si è svolta una tappa del suo tour “L’Itali dei Sì” ideato per presentare tutti i dossier su cui sta lavorando il ministero delle Infrastrutture, Salvini ha infatti anticipato quello che probabilmente spiegherà più nei dettagli questo pomeriggio visitando una delle aree di sosta sul confine lungo la quale si incolonnano i mezzi pesanti diretti verso il Nord Europa. «Chiediamo di fermare un atto illegittimo, arrogante che porta inquinamento, traffico, caos e disparità economica fra gli autotrasportatori e gli imprenditori austriaci e quelli italiani, tedeschi ed europei- prosegue Salvini-. La libera circolazione delle merci, se non la riconosce l’Austria, la riconoscerà la Corte di Strasburgo».

Da Bolzano il vice premier e ministro delle Infrastrutture ha affrontato anche un altro dossier sensibile nei rapporti fra Italia e Austria, e più in generale a livello europeo, quello dell’immigrazione, strettamente legato al rafforzamento dei controlli sul confine austriaco. «Noi lavoriamo perché il problema venga risolto a Sud del Mediterraneo – spiega il ministro – Il problema non è redistribuirli quando arrivano. Io chiedo che l’Europa intervenga nel Mediterraneo anche con le navi che ha a disposizione per bloccare gli scafisti. Austria, Francia, Slovenia facciano quello che credono. Quello che non è più sopportabile a lungo e un atto illegittimo che crea inquinamento, cose e problemi ai cittadini dell’Alto Adige». Quindi l’affondo, tutto politico, contro Von der Leyen. «Perché la presidente della Commissione Ue non si è mai mossa? Forse per vicinanza partitica ai suoi alleati austriaci. È una chiara lesione dei trattati europei. È come se io domani fermassi i Tir austriaci che entrano in Italia. Non potrei farlo. Un altro paio di maniche è controllare con più rigore, più attenzione e più frequentemente i Tir austriaci che entrano in Italia. Quello sì lo possiamo fare».

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