E’ partita la tempesta perfetta! Mentre ci distraggono con Israele, i padrini della finanza stanno svendendo i nostri titoli di stato. Per il momento pagano i risparmiatori, poi arriva il conto anche alla Meloni

Lo spread Btp-Bund inverte la rotta e sale a 207 punti

(ANSA) – Lo spread tra Btp e Bund inverte la rotta rispetto ad un avvio in calo. Il differenziale tra i due titoli di Stato, infatti, sale a 207 punti. Il rendimento del decennale italiano si attesta al 4,90%.

Il tutto si sta riversando sulle tasche dei risparmiatori. Ecco perché i Paesi più indebitati come l’Italia subiscono il colpo maggiore

tratto da Affari Italiani

Bond, la svendita: anche i prezzi di Paesi solidissimi crollano. L’analisi e l’allarme

Sui mercati finanziari è in corso un cambiamento epocale e a farne le spese sono soprattutto i Paesi più indebitati come l’Italia. Si é ormai attivata quella che gli analisti definiscono la “tempesta perfetta” sui bond: la maggior svendita di titoli di Stato della storia. I titoli di lunga durata – si legge su Il Fatto Quotidiano – proposti da emittenti solidissimi, che pochi mesi fa valevano anche il 40% in più del loro valore di rimborso, vedono le loro quotazioni crollare anche a metà della parità, con prezzi che in altre situazioni indicherebbero altissimi rischi di default. Un uragano la cui forza si è caricata per un quindicennio e che ora investe investitori grandi e piccoli. Ma come si è arrivati a questa situazione? La vendita di obbligazioni riduce i prezzi, per cui quando i tassi e i rendimenti salgono, le quotazioni delle obbligazioni scendono: conviene vendere i vecchi titoli che non rendono nulla e comprarne di nuovi che rendono di più.

Questo – prosegue Il Fatto – ha innescato il crollo dei titoli di Stato e dei bond privati. A differenza di tre anni fa, oggi non è impossibile vedere obbligazioni a lunghissimo termine (con scadenze 2050-2070) anche di Paesi considerati solidissimi trattati a prezzi inferiori a 50. Gli analisti prevedono che i tassi resteranno stabili o caleranno molto lentamente non solo nel prossimo anno, ma anche nel 2025 e 2026. Un problema per chi, come l’Italia, è alle prese con il pagamento degli interessi sul debito: il grande successo della seconda emissione del BTp Valore, che nei giorni scorsi ha raccolto ordini per 17,2 miliardi, è stato sostenuto da interessi crescenti sino al 4,5% annuo nel 2028. Costi pagati dai contribuenti.

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