“Alleata con i criminali” Roberto Saviano e l’ennesimo delirio contro Meloni: insulto alla destra di governo

Roberto Saviano continua a spargere veleno sul governo e sul centrodestra. Lo scrittore in un lunga intervista a La Stampa di fatto mette ancora una volta nel mirino l’esecutivo e lo fa a modo suo con parole durissime che faranno certamente discutere. A Massimo Giannini che gli chiede se il Paese ha gli anticorpi contro la criminalità, Saviano risponde così: “Ce li aveva, ora non più. Nelle mie zone ho conosciuto una destra antimafia importante che aveva un approccio e una visione diversa. A cui loro fanno appello, ma di fatto l’attuale estrema destra al governo ha espresso la peggio politica, in alcuni territori in stretta alleanza con il crimine organizzato. E in fondo hanno tradito anche un pezzo della destra antimafia che io vedevo e che in altre parti non si vedeva. Ora c’è tutta una retorica legalitaria, ma ci sono tantissimi politici che sul territorio sono diretta emanazione di quelle imprese legate a quei mondi. Spesso c’è solo retorica, come l’assurdo blitz al parco Verde di Caivano attuato il giorno dopo l’arrivo della premier: tutta messa in scena. È evidente. Serve ben altro”. Insomma lo scrittore sostiene in modo chiaro che una “certa destra è allaeta della criminalità”.

Un insulto pesantissimo che scatenerà polemiche forti. Ma Saviano critica anche le ultime mosse dell’esecutivo sul fronte migranti, soprattutto la “cauzione” da pagare per evitare l’ingresso nei centri destinati a chi sbarca sulle nostre coste: “È un’estorsione di Stato. Terribile. Come si può credere che quella cifra la paghino i migranti o le loro famiglie? Una cosa del genere significa consegnare nelle mani delle organizzazioni criminali migliaia di persone. C’è poi un altro aspetto sul linguaggio. Parlare di scafisti è un’altra bugia. Scafista e trafficante sono due cose diverse.

Il criminale che organizza questi viaggi non salirebbe mai su quelle barche. Chi ha la responsabilità del motore è stato semplicemente scelto o costretto. Poi, spesso, diventa violento. La distinzione è importante per comprendere cosa sta succedendo. Ma la retorica, la propaganda, lo impedisce”. Infine la solita lagna sulla tv e la presunta “occupazione da parte della destra”: “Hanno occupato quasi tutto il sistema dell’informazione, con una tattica orbaniana si attacca chi prende posizione, lo si riempie di querele, gli si rende la vita impossibile. Ecco il nuovo autoritarismo populista: prendersela con chi critica, isolarlo e fare in modo che i suoi colleghi non lo considerino valido, che abbiano paura. E questa paura si sta diffondendo sempre di più: il timore di uno shitstorm sui social, di essere additato come quello che ci guadagna a sostenere certe posizioni”. La nuova polemica firmata Saviano è servita.

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