La visita di Giorgia Meloni a Lampedusa insieme al presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, ha scatenato l’ira dei migranti sulle chat di Telegram. A quanto pare la stretta prevista dal governo non sarebbe stata gradita da chi sogna di entrare illegalmente nel nostro Paese. E così, come riporta ilGiornale, sui canali Telegram dove si fa un gran parlare delle partenze verso l’Italia, sono arrivate minacce durissime e inquietanti contro Giorgia Meloni: “Morirai presto, razzista put… di m…”, avrebbe scritto contro il premier tal Issa, guineano pronto a pronto a partire per l’Italia. Ma non finisce qui.
Nel mirino finisce anche la famiglia di Giorgia Meloni. Parole durissime vengono usate anche contro la figlia: “Smetti di parlare, hai una figlia. Stai zitta”. Poi insulti di ogni genere: “Str…”. E minacce contro il governo che in queste ore è impegnato a contenere l’ondata di sbarchi sulle nostre coste: “Devi aspettarti il peggio, perché la metà di noi non è nemmeno partita. Ora stiamo risparmiando”, scrive uno dei migranti.
E ancora: “Nessuno può fermarci, è così dalla notte dei tempi”, “Non hai visto ancora nulla”, “Stiamo arrivando”, “Signora Meloni, non abbiamo praticamente ancora iniziato e ci vuoi rimpatriare?”. E davanti a tanto odio la sinistra predica il verbo dell’accoglienza…
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Questa è inciviltà bella e buona, a me la Meloni non piace, non la voterei mai, così come nn mi piace nessun politico, ma da qui a minacciare la sua famiglia no. non ci sto, è barbaria, minacciare chi non ti ha fatto niente è uno dei peggior crimini che ci siano. Il fautore di queste minacce se ha qualche problema con lei o con qualche altro abbia le palle di affrontarla personalmente e gli dica cosa non gli va in faccia. L’esasperazione, perchè di questo si tratta (anche se non a torto) è il motivo di ciò, ma ciò non giustifica le minacce.