“Siete anche voi degli animali” La vittima del branco di Palermo costretta ad uscire allo scoperto per rispondere agli insulti ricevuti in rete da migliaia di disadattati

Rompe il silenzio la ragazza vittima dello stupro di gruppo di Palermo, stufa di chi, sui social, dice che la colpa ĆØ anche sua per i contenuti che posta e per come si sarebbe comportata in passato

di Isabel Demez per Il Giornale

Chiudetevi la boccuccia…piuttosto che giudicare unaĀ ragazza stuprata“. Sono queste le parole con cui la vittima dello stupro di gruppo di Palermo rompe il silenzio. La 19enne ĆØ stata violentata lo scorso 7 luglio da sette ragazzi di etĆ  compresa tra i 18 e i 21 anni.

Con diverse storie su Instagram, postate nella notte tra il 25 e il 26 agosto, la ragazza ha voluto esprimere la propria visione dei fatti, specialmente la sua reazione alle continueĀ accuseĀ che le vengono rivolte, di chi insinua che, anche solo in parte, la colpa dello stupro ĆØ anche la sua. “Non lo dico per me (…) piĆ¹ che altro se andate a scrivere a ragazze a cui succedono cose come me e fanno post come me potrebbero ammazzarsi”, si sfoga la 19enne, “sapete che significaĀ suicidio?“.

La ragazza si riferisce a quegli utenti che sotto i suoi video di Instagram e TikTok o, molto probabilmente, addirittura direttamente via messaggio, la accusano di ”Ā essersela cercataĀ ” con il tipo di contenuti che posta. “Mi avete rotto (…) con cose del tipo ‘ah ma fa i video su tik tok con delleĀ canzoni osceneĀ ĆØ normale che poi succede questo’, oppure ‘ma certo per come si veste’“. Questi sono solo alcuni degli esempi deiĀ commenti orrendiĀ che la ragazza ha ricevuto negli scorsi giorni, da quando sono stati trovati i suoi profili.

La vittima, dopo essere stataĀ trascinataĀ in un’area isolata delle vie di Palermo e stuprata dai suoi assalitori, uno di loro un suo conoscente, ĆØ stata lasciata a terra agonizzante. Dopo aver trovato il coraggio di sporgere denuncia le indagini hanno dato via all’arresto dei sette ragazzi. Un caso che per laĀ crudeltĆ Ā e la violenza, tenendo presente che uno di loro avrebbeĀ filmatoĀ la scena, incitando gli altri amici mentre la ragazza chiedeva disperata di lasciarla stare, ha acceso il dibattito sul web e sui social media.

Tra chi ha creato account fake dei ragazzi, cosƬ da rovinarne ulteriormente l’immagine e chi invece cercava i video dello stupro su chat e canali di Telegram e piattaforme simili. Ora, anche a causa di chi taggava la ragazza in video, commenti e storie, la vittima ĆØ stata trovata sui social. Molti sono gli utenti che esprimonoĀ solidarietĆ Ā alla 19enne, specialmente donne: “Siamo tutti qui per te tesoro” e “Sei stata bravissima a denunciarli” sono solo alcuni esempi, con chi addirittura condivide proprie storie di violenze sessuali.

Ma, visti i commenti e le storie della ragazza, la 19enne ĆØ caduta vittima anche diĀ slut shaming, ovvero di chi vuole addossare la responsabilitĆ  di violenze e molestie sessuali su chi le subisce, chiamando in causa il modo di vestirsi o di porsi nella vita reale o sui social. Dopo essere rimasta in silenzio per molto tempo, ha esordito: “Sinceramente sono stanca di essere educata“, e ha poi chiamato in causa gli stessi autori di commenti del genere: “Evidenziate solo cheĀ siete animali piĆ¹ di quelli, vi scatta l’ormone appena vedete qualcosa che vi attrae?“, ha attaccato chi le rivolge certe parole, “da costringere la ragazza a fare sesso?

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic quiĀ >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĆ  pubblicato.

Previous Article

Da un ufficio alla camera decide il destino di chi desidera un seggio facile alle prossime europee: Meloni ha dato il partito in gestione alla sorella. Oramai diventi eletto solo se sei gradito al manovratore

Next Article

"Taci leccapiedi! Parla per te" Nina Zilli insultata come merita sui social: ha fatto il compitino e leccato per bene Mattarella. Scatenando la rivolta nel web

Related Posts