Aumentano i casi di tumore nei giovani: il Corriere lancia l’allarme, ma tra le cause non si permette neppure di ipotizzare una qualche ‘interferenza’ del sacro siero

Tumore al seno, aumentano i casi nelle donne sotto i 40 anni: perché succede?
di Vera Martinella e Laura Cuppini per Corriere.it
Uno studio conferma che le diagnosi precoci sono in crescita. Il cancro al seno colpisce sempre più donne giovani e spesso in forma aggressiva.

Aumentano i casi di tumore nei giovani: la tendenza, purtroppo ben nota agli oncologi, è confermata da un ampio studio internazionale pubblicato sulla rivista scientifica Jama Network Open. Analizzando i dati di oltre 560mila persone negli Stati Uniti tra il 2010 e il 2019, gli autori hanno osservato che i tassi di incidenza dei tumori a insorgenza precoce (nelle persone under 50, in particolare donne) sono cresciuti in modo sostanziale. Al primo posto della «lista nera» i tumori gastrointestinali che interessano tutto il tratto dell’apparato digerente, dall’esofago fino al retto.

Diagnosi in crescita

Secondo il nuovo studio, nel decennio 2010-2019 le diagnosi di tumore tra i 30 e i 39 anni negli Usa sono aumentate del 19,4%. Nella fascia di età 20-29 anni l’aumento è stato del 5,3%. Il cancro al seno è quello più frequente tra i giovani e si presenta spesso in forma aggressiva. Nelle donne sotto i 40 anni il tasso di carcinoma mammario è aumentato del 3% ogni anno dal 2000 al 2019, secondo l’American Cancer Society. Inoltre, mentre il tasso di mortalità nelle donne mature/anziane è diminuito, ciò non è avvenuto per le giovani. L’incidenza del cancro al seno nelle donne con meno di 40 anni resta comunque relativamente bassa: si parla di 25 casi ogni 100mila donne (dati Usa, 2019), contro i 229 casi ogni 100mila nella fascia 40-64 anni e 462 casi nella fascia 65-74 anni. Anche in Italia il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nelle donne: nel 2022 le nuove diagnosi sono state 55.700, con un incremento dello 0,5% rispetto al 2020.

La mammografia

Uno dei problemi aperti riguarda l’esame di screening per il cancro al seno (mammografia), raccomandato — e gratuito — solo per alcune fasce di età: in Italia per le donne tra i 50 e i 69 anni (una mammografia ogni due anni), anche se alcune Regioni hanno esteso i test in via sperimentale alla fascia 45-74 anni. Diversi studi hanno dimostrato che la mammografia non è utile nelle donne più giovani, considerando anche il rischio di falsi positivi e l’esposizione a piccole dosi di radiazioni. Raramente poi le ragazze o giovani adulte vengono istruite dai medici su come fare l’autoesame del seno o quando sottoporsi ai controlli. Eppure le donne giovani colpite da tumore al seno spesso sperimentano un disagio emotivo maggiore rispetto alle più anziane, con forti ripercussioni su lavoro e famiglia. Alcune pazienti decidono di congelare i propri ovuli, perché i trattamenti contro il cancro possono influire sulla fertilità. Le giovani hanno anche maggiori probabilità di ricevere una diagnosi di tumore al seno aggressivo e in fase avanzata. E il rischio che si ripresenti è maggiore.

I fattori di rischio

Perché i casi di tumore al seno sono in aumento tra le donne giovani? Non c’è una risposta univoca. La genetica, fattore di rischio noto per il carcinoma mammario, non sembra essere alla base di questa tendenza: la maggior parte delle donne che sviluppano la malattia in giovane età non ha una predisposizione. Secondo diversi esperti ritardare la prima gravidanza (a 35 anni o più) rappresenta invece una condizione sfavorevole, perché il seno accumulerebbe un numero maggiore di cellule «anomale» e i cambiamenti che si verificano durante la gestazione potrebbero accelerare la trasformazione di queste cellule in cancro. Avere un seno «denso» è un altro elemento potenzialmente pericoloso, così come le mestruazioni precoci e la menopausa tardiva, perché il seno è esposto agli estrogeni più a lungo. Anche lo stile di vita, la dieta, il peso, il consumo di alcolici e le esposizioni ambientali possono costituire dei fattori di rischio. Infine, secondo le statistiche, le donne di colore hanno maggiori probabilità rispetto alle bianche di ricevere una diagnosi di cancro al seno in giovane età.

Cattive abitudini

Dunque aumenta costantemente la quota di chi si ammala prima dei 50 anni, senza che se ne conoscano a pieno le ragioni. Certo è che almeno il 40% dei casi si potrebbe prevenire in modo molto semplice, solo seguendo stili di vita corretti, ma altrettanto certo è, purtroppo, che le cattive abitudini sono sempre più diffuse. «Secondo le stime più recenti un italiano su tre si ammalerà di cancro nel corso della sua vita e i casi nel nostro Paese sono in aumento — conferma Saverio Cinieri, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) —: se ne sono registrati quasi 400mila nel 2022 e la crescita, considerando che sono patologie più frequenti dopo i 65 anni, appare per lo più collegata all’invecchiamento generale della popolazione». L’età che avanza è un fattore determinante nello sviluppo di una neoplasia: con il passare del tempo, infatti, si accumulano gli effetti dei vari fattori cancerogeni e viene meno la capacità dell’organismo di riparare le mutazioni del Dna che favoriscono la formazione di un tumore.

I tumori prima dei 50 anni

Cosa sta succedendo nelle persone giovani? «Oltre il 90% dei nuovi casi di cancro registrati annualmente nel nostro Paese, come nel resto del mondo, riguarda cittadini over 50 — risponde Matteo Lambertini, professore associato di Oncologia medica all’Università di Genova —. Studi recenti stanno però evidenziando anche da noi un progressivo incremento dei tumori prima di quest’età, per motivi in parte noti e in parte ancora da studiare. Sappiamo che una causa è sicuramente da ricercare in fattori di rischio che sono purtroppo diventati molto comuni, anche in bambini e ragazzi: sedentarietà, dieta scorretta, sovrappeso, obesità, fumo, abuso di alcol. Altre ragioni restano da capire. Per esempio molto si sta indagando circa alcuni fattori inquinanti, anche ambientali, e sugli additivi alimentari». In base ai dati raccolti finora l’inquinamento ambientale (in particolare quello atmosferico), che include varie sostanze cancerogene provenienti da attività umane (traffico veicolare, industrie, riscaldamento domestico) o da sorgenti naturali (radiazioni ionizzanti, raggi ultravioletti), è responsabile del 5% di casi di cancro. Una quota che raggiunge il 10% nelle aree più inquinate e che potrebbe rivelarsi anche maggiore quanto più peggiorano le condizioni dell’ambiente in cui viviamo. Quali sono i tumori più diffusi prima dei 50 anni? «Negli uomini italiani quelli del testicolo, il melanoma cutaneo, i linfomi non-Hodgkin (che sono neoplasie del sangue), tiroide e colon-retto. Nelle donne il cancro al seno, tiroide, melanoma, colon-retto e utero-cervice» dice Cinieri.

Quali tipi di cancro aumentano

A crescere, però, non sono solamente questi tipi di cancro. Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature Reviews Clinical Oncology da ricercatori americani della Harvard Medical School ha analizzato i registri dei tumori di 44 Paesi e ha rilevato un’impennata nei casi di 14 tipi di cancro nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 49 anni. L’aumento ha interessato i tumori di seno, colon-retto, endometrio, esofago, dotto biliare extraepatico, cistifellea, testa e collo, reni, fegato, midollo spinale, pancreas, prostata, stomaco e tiroide. «Il rischio di svilupparli è cresciuto generazione dopo generazione, in particolare dagli anni Novanta, e l’incidenza maggiore è stata registrata tra il 2000 e il 2012 — spiega Lambertini —. È il cosiddetto “effetto coorte”: significa che i nati negli anni ‘90 hanno un rischio maggiore di sviluppare un cancro a esordio precoce nella loro vita rispetto ai nati negli anni ‘80, e così via a ritroso». Gli autori dello studio prevedono che il livello di rischio continuerà a crescere nelle generazioni successive. Visto poi che una neoplasia impiega solitamente molti anni per svilupparsi (durante i quali accumula numerose mutazioni genetiche che sono alla base di quegli «errori» del Dna dai quali il cancro ha origine), i ricercatori sottolineano che, per spiegare tumori in persone di 20, 30 o 40 anni, bisogna tenere gli occhi puntati sui possibili rischi fin dall’infanzia.

Alimentazione e microbiota

Grande attenzione va, in particolare, a quello che mettiamo nel piatto e all’ago della bilancia: nello studio di Harvard, fra i 14 tumori a esordio precoce ben 8 (colon-retto, esofago, dotto biliare extraepatico, cistifellea, testa e collo, fegato, pancreas e stomaco) interessano proprio l’apparato digerente. «In questo senso servono più studi anche sulla relazione tra microbiota intestinale e tumori — dice Cinieri —. I batteri dell’intestino esplicano diverse funzioni fisiologiche e formano una barriera fisico-chimica che protegge l’epitelio intestinale dall’attacco di sostanze tossiche o di altri batteri in grado di causare diverse patologie. Da qui il legame tra microbiota e alcune malattie infettive, infiammatorie croniche, autoimmuni e neoplasie. Sappiamo già, per esempio, che la nostra flora batterica, interagendo con le cellule dell’ospite, può influenzare la formazione del tumore del colon-retto, attraverso diversi meccanismi».

Segnali da non trascurare

A preoccupare gli esperti c’è, infine, il fatto che i tumori nelle persone under 50 risultano spesso più aggressivi che negli anziani. Sia per la biologia del cancro stesso, sia perché accade che i giovani arrivino tardi alla diagnosi e quindi abbiamo neoplasie in stadio avanzato. Non a caso l’Unione Europea ha recentemente raccomandato di far iniziare gli screening a 45 anni. Sebbene molte Regioni italiane abbiano però già anticipato i controlli gratuiti per la diagnosi precoce, ancora troppi connazionali rifiutano l’invito a fare mammografia, Pap o Hpv test, esame per la ricerca del sangue occulto nelle feci. «Oltre ad accettare l’opportunità offerta dal nostro Ssn e fare questi esami salva-vita, non vanno mai trascurate le anomalie, ad ogni età — sottolinea Cinieri —. L’autopalpazione del seno e dei testicoli, a partire dai 20 anni, è un primo passo prezioso, a costo zero e semplice. Le ragazze, poi, dovrebbero parlare con un senologo e iniziare con i controlli annuali a partire dai 40 (o prima, in caso di familiarità). Per la cervice uterina, il Pap test viene già proposto a partire dai 25 anni e a 30 si parte con il test Hpv. Agli uomini è consigliata una visita annuale dall’urologo dai 40 anni. Maschi e femmine poi dovrebbero vedere un dermatologo una volta l’anno e non trascurare cambiamenti evidenti dei nei». Sangue nelle urine o nelle feci, masse palpabili in qualunque punto del corpo, linfonodi ingrossati, febbre o dolori che non passano: i possibili campanelli d’allarme sono moltissimi, tutto dipende dalla sede del tumore. «Non si può fare un elenco completo, la regola è una — conclude Lambertini —: se si nota qualcosa di strano bisogna parlarne con un medico, senza perdere tempo che potrebbe essere molto prezioso in caso di una diagnosi di cancro».

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  1. Troppa pizza, la troppo caldo, troppo freddo, giocano a calcio, ballano, il rossetto, la felicità della laurea… Ma da domani nessun problema!!! Meloncino, purga e vaccino tutto in uno. Vi serate, cagate e poi scoppiate. Con Meloncino… Al tuo posto, domani, ci sarà un marocchino.

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