Andranno in pensione a 74 anni con un assegno da fame: la proiezione sul futuro degli under 35 con un lavoro vero. Possono ringraziare l’epoca dei loro nonni caratterizzata da baby pensioni e regalie indecenti con la connivenza di politica e sindacati

L’età pensionabile in Italia continua a crescere, e per i giovani che hanno iniziato a lavorare nel 2020, il futuro previdenziale appare in bilico. Con l’età prevista di pensionamento fissata a 71 anni, l’Italia supera tutti i principali paesi europei in questo inquietante primato.

Al Sole 24 Ore, Maria Cristina Pisani, presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG), ha recentemente espresso forte preoccupazione per questa tendenza, sostenendo che, considerando la discontinuità lavorativa e le basse retribuzioni, molti giovani potrebbero ritrovarsi con pensioni appena superiori agli assegni sociali. Questo scenario, come Pisani sottolinea, potrebbe diventare “socialmente insostenibile”.

Lo studio di Eures citato dal CNG offre una prospettiva ancora più preoccupante. Secondo le proiezioni, se i giovani dovessero rimanere al lavoro fino al 2057, la pensione media potrebbe essere soltanto di 1.577 euro lordi mensili per i dipendenti e di 1.650 euro per coloro con partita Iva.

Sempre al Sole 24 Ore, Alessandro Fortuna, specialista in politiche occupazionali e previdenziali, evidenzia che l’attuale sistema, basato sul calcolo contributivo, non solo perpetua le diseguaglianze ma penalizza ulteriormente i lavoratori con redditi più bassi. Ciò nonostante, l’Italia presenta una spesa pensionistica pari al 17,6% del PIL, la seconda più alta nell’UE27.

Il vero colpevole? La disparità retributiva. Nel 2021, i lavoratori sotto i 25 anni hanno guadagnato in media solo l’40% della retribuzione media complessiva. Aggravando la situazione, vi è un crescente trend verso l’instabilità contrattuale. Dal 2011 al 2021, i contratti a tempo indeterminato tra i giovani sono diminuiti del 10%.

Riconoscendo questa critica situazione, il CNG chiede con urgenza una “pensione di garanzia” per i giovani, che includa supporto e copertura per periodi di formazione e fragilità salariale.

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  1. Forse è meglio aggiungere che dovranno mantenere i vu cumpra’ che arrivano a frotte tutti i giorni e si riproducono come le lumache, i redditi di cittadinanza a cui Giorgina ha solo cambiato nome, i vitalizi dei ladri che siedono e sedevano in parlamento, i finti sindacalisti che vendono gli operai ai padroni in cambio di una scrivania e bonus vari, quelli dello zoo della 104 che invece di accudire i genitori vanno al mare e in genere 6 milioni di pubblici dipendenti che non fanno un cazzo dalla mattina alla sera. Quelli delle baby pensioni ormai, sono per lo più pietanza per vermi. Chi ha dovuto lavorare per loro sono quelli come me, 40 anni ininterrotti di sgobbo, 3 rubati per contratti atipici… Cazzo sono sti contratti atipici visto che ho versato tutti i contributi richiesti… 5 ancora da lavorare e 80.000 km all’anno su strade piene di idioti che invece di guidare guardano quel cazzo di cellulare. A 13 anni dietro una macchina da presa al cinema, a 17 a potare in campagna con – 12 e nessuno che dicesse che c’era troppo freddo. Mai un giorno senza il pensiero di dovere qualcosa a chi mi aveva regalato la possibilità di fare lo schiavo a vita. Sapete che vi dico? Spero che di là non ci sia una minchia. Il nulla. Così almeno da morto mi potrò riposare.

  2. Chissà che le nuove generazioni non si sveglino e scendano in piazza a far modificare le cose, se così non dovesse essere peggio per loro.

  3. la solita tarantella, è semplice dare la colpa a chi ci ha preceduto ed è andato in pensione. le verità sono altre , una politica aberrante piena e strapiena di privilegi, sbagliata nei suoi contenuti ,chi ha distrutto e regalato le migliori aziende italiane ,fiore all’occhiello del paese .migliaia di aziende regalate agli amici europei ,la globalizzazione è stato un altro disastro , voluto da chi? la nostra politica spaventosamente strapagata da noi ,privilegi compresi e tanto altro. altro che le solite chiacchiere e bugie di stato ci sono responsabilità grosse come una montagna ed ancora ci prendono in giro ,vergogna.

  4. con i soldi versati dalle persone durante la loro vita lavorativa per la pensione lo Stato non deve servirsene per altri scopi in questa maniera non ci sarebbero problemi.
    Il senso è che non si può sempre dare la colpa ai lavoratori che cercano dopo una vita di lavoro un po’ di meritato riposo ma a quanti hanno sperperato in altri scopi il loro denaro mantenendo chi non ha pagato un centesimo di contributi !

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