Tutto pur di dare contro al governo e alle forze di centrodestra che in Italia e in Europa stanno battendo la sinistra a ogni elezione sul calendario. L’ondata di caldo che ha colpito l’Italia in questi giorni arma agli articoli di chi accusa le forze conservatrici di negazionismo climatico, ma il giochetto spesso e volentieri non tiene, come dimostra la stoccata di Nicola Porro al direttore de La Stampa Massimo Giannini. Nel corso della consueta rassegna stampa sul web, la Zuppa di Porro di domenica 23 luglio, il giornalista cita l’editoriale del collega sulle elezioni politiche in Spagna.
“Cerbero e Caronte traghettano il Vecchio Continente verso il Regno della moderna Ade ambientale, mentre a bordo delle barche infernali, incuranti dei 40 gradi e passa che fanno del giugno scorso il mese più caldo degli ultimi 120mila anni, festosi negazionisti climatici ironizzano su un “global warming immaginario”. Ma intanto su questa “Europa sbandata”, come giustamente la chiama Romano Prodi, gravano scelte certo meno devastanti per l’umanità, ma altrettanto rilevanti per la Comunità. Oggi si vota in Spagna ed è un passaggio chiave per il futuro dell’Unione”, scrive Giannini. Insomma, se gli europei non votano a sinistra ci sarà il disastro climatico.
Porro sul “mese più caldo degli ultimi 120mila anni” sbotta. “Allora non credete al negazionista che cucina questa Zuppa? Andate sul sito di Terna, quella che ci fornisce l’energia elettrica, e guardate report consumi di giugno23 – replica a Giannini – In calo anche perché a giugno temperature medie di 2,3 gradi inferiori a quelle dell’anno precedente.Questi vorrebbero il reato di negazionismo ambientale. Esiste già quello di procurato allarme“. Colpito e affondato.
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