Morta stella del motociclismo, ma non in gara: ucciso dal silito ‘malore improvviso’. Era della Nuova Zelanda, una delle nazioni dove il siero veniva imposto ad ogni cosa che si muoveva su due gambe

di Antonio Oliverio per IlParagone

È rimasto in coma alcuni giorni dopo un “malore improvviso”, una formula asettica ma oramai tipica, infine non ce l’ha fatta: gli appassionati di motociclismo piangono la scomparsa, ad appena 28 anni, di Damon Rees, noto pilota neozelandese impegnato da anni nelle categorie SSP e Superstock, nonché nelle corse su strada. Alcuni giorni orsono, il “malore”, ovvero un attacco cardiaco, che lo ha portato, in condizioni già critiche, in ospedale. Ora è stata la moglie, Talia, con cui il pilota si era sposato appena il 31 dicembre scorso, a comunicare il decesso, con poche, strazianti, parole: “Ho il cuore spezzato. Ti amo Damon Rees, ora sei il mio angelo custode“. Damon Rees ha gareggiato per due stagioni nel National Superstock 1000 Championship, dopo aver scelto di lasciare la Nuova Zelanda all’inizio del 2020. L’ex campione di Supersport ha concluso ottavo nella sua stagione da debuttante, altresì conseguendo il suo primo podio.

A riportare ufficialmente l’accaduto sono stati il team Binch Racing – squadra con cui era impegnato nella competizione British Supersport – appartenente alla scuderia fondata dal leggendario Carl Cox (sono insieme nella foto in basso), dj techno tra i più noti al mondo, la cui sagoma imponente era disegnata sulla Yamaha di Damon Rees: “Damon ha significato così tanto per tutti noi di Binch Racing. Siamo tutti assolutamente devastati – è scritto nel comunicato ufficiale – La sua passione per le corse motociclistiche era sotto gli occhi di tutti, ma Damo era più di un semplice pilota, era nostro amico”. A rischio di apparire ripetitivi, ci preme sottolineare che la stessa locuzione “malore improvviso” rimanda inconsciamente a una presunta fatalità. Ma può essere una fatalità il fatto che da due anni a questa parte i malori siano aumentati alla nona potenza, particolarmente in persone giovani in salute? E qualcuno ancora parla di “nessuna correlazione”, nonostante l’allarmante coincidenza temporale con i picchi vaccinali.

E non siamo neppure noi a dirlo: medici coraggiosi e non allineati come Mariano Bizzarri, da tempo, denunciano tale legame. Oltre alla giovane età, come in molti altri casi, colpisce il fatto che, a detta della moglie Talia e dei colleghi del paddock, il pilota neozelandese appariva in perfetta salute, sino all’insorgere del malore, improvviso e fatale. Lo leggiamo sul portale britannico News Letter. Non è stato, tuttavia, svolto l’esame autoptico della salma.

Malore improvviso anche per il bodybuilder

Purtroppo dobbiamo dare conto anche di un altro lutto, in nu altra disciplina sportiva: Jo Lindner, conosciuto come “Joesthetics”, bodybuilder e influencer di origine tedesca, è morto a 30 anni per un malore improvviso. Diceva di avere dolori al collo: negli ultimi giorni lo aveva confessato alla fidanzata, Nicha, ma nemmeno sospettava che quel malessere fosse la spia di qualcos’altro. Un aneurisma cerebrale lo ha stroncato mentre era sul divano assieme alla compagna.

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