Bimba scomparsa a Firenze, l’incomprensibile tentativo di suicidio del padre, da tempo detenuto in carcere

(ANSA) – Il padre della piccola Kata, 27 anni, detenuto nel carcere di Sollicciano a Firenze, ieri ha ingerito detersivo venendo poi portato in ospedale dove è stato sottoposto a lavanda gastrica. Oggi il giovane, secondo quanto appreso, è rientrato a Sollicciano: nei suo confronti è stato attivato il piano di prevenzione del rischio suicidario, come sempre quando si verificano casi del genere.

Da capire, secondo quanto appreso, se si sia trattato di un tentativo di suicidio o di un atto di autolesionismo a seguito delle notizie sulla scomparsa della sua bambina. Il padre di Kata è detenuto per piccoli reati contro il parimonio.

Il padre di Kata, come riportato da FirenzeToday che ha dato per primo la notizia, dopo aver ingerito detersivo, è stato trasportato ieri intorno alle 19, al pronto soccorso dell’ospedale di Torregalli, dove è rimasto fino a questa mattina. Secondo quanto riferisce sempre FirenzeToday, anche in ospedale l’uomo si sarebbe mostrato molto agitato e, piantonato dalla polizia penitenziaria, avrebbe tentato anche in ospedale, durante la notte, il suicidio, provando a strangolarsi con un cavo. Sarebbe già stato nuovamente portato nel penitenziario fiorentino.

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