Decreto primo Maggio, Meloni ripristina la Pensione di cittadinanza e annuncia tagli al cuneo fiscale che porteranno aumenti in busta paga fino ad 80 euro

 Torna anche la Pensione di cittadinanza: 630 euro per gli over 67

Nel nuovo testo del decreto Lavoro si ripristina l’assegno più alto per le famiglie composte da anziani oppure over 67 e disabili o non autosufficienti

ROMA – Il decreto Lavoro varato dal Consiglio dei ministri del Primo maggio contiene la riforma del Reddito di cittadinanza, abolito dal primo gennaio 2024 e sostituito da due sussidi per i poveri: l’Adi e lo Sda, l’Assegno di inclusione e lo Strumento di attivazione per gli occupabili. Nell’ultima bozza del decreto, a sorpresa, ricompare la Pensione di cittadinanza che in un primo tempo sembra assorbita dai nuovi sostituti del Reddito.

Il decreto lavoro è stato approvato in Cdm. Il governo ma mantenuto la promessa e proprio in occasione del 1° maggio ha voluto dare un segnale chiaro di attenzione per il mondo delle famiglie e dei lavoratori con un incremento sostanzioso in busta paga che darà ossigeno alle tasche di milioni di italiani. Come aveva già annunciato il premier Meloni, il taglio del cuneo fiscale porterà almeno 80-100 euro in più nelle tasche dei lavoratori. Circostanza questa confermata anche dalle parole del ministro alle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini: “Approvato al Consiglio dei Ministri del #PrimoMaggio: aumenti dagli 80 ai 100 euro mensili in busta paga fino a dicembre.

Dalla sinistra e dai sindacati del NO le solite polemiche e i soliti cortei (con fantocci, insulti e bandiere bruciate), dalla Lega e dal centrodestra al governo taglio di tasse e aumento degli stipendi per milioni di lavoratrici e lavoratori”. Il ministro del Lavoro, Calderone ha fatto il punto incontrando i giornalisti: “Oggi abbiamo approvato il pacchetto lavoro quindi credo che sia importante sottolineare che in una giornata dedicata al lavoro e ai lavoratori anche il governo ha introdotto credo dei provvedimenti importanti a sostegno delle famiglie, con un ulteriore intervento sul cuneo contributivo, e poi c’è un intervento annunciato da tempo che è quello di introduzione del nuovo strumento di inclusione sociale.

Si chiama assegno di inclusione, è a favore di quelle famiglie che hanno condizioni di fragilità”. E subito dopo la fine del Cdm, la Meloni ha deciso di non parlare in conferenza stampa e di dare tutte le risposte tra qualche giorno: “Non rispondo perché vi dirò tutto lunedì“. Una mossa per spegnere le polemiche aizzate da Landini che nel giorno in cui il governo mette soldi freschi nelle tasche di chi lavora, ha deciso di puntare il dito contro il premier parlando di “provocazione” con il Cdm convocato l’1 maggio.

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