Bruciate le bandiere della Nato e dell’Unione Europea: i seguaci di Emma Pompetta le avevano appese sul palco di Torino. Sono durate meno che un gatto in tangenziale

Si è concluso alle 11.30, senza incidenti, il corteo del primo maggio a Torino. Una festa del lavoro che, per una volta, è stata turbata soltanto dalla pioggia che, comunque, non ha impedito a duemila persone di scendere in piazza per la tradizionale manifestazione nel giorno della festa del lavoro. Solo alla fine, alcuni esponenti dei centri sociali hanno bruciato le bandiere di Usa, Ue e Nato.

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Molti i timori alla vigilia, soprattutto in seguito alle tensioni che si erano registrate il 25 aprile, con un gruppo di antagonisti che aveva cercato di strappare le bandiere della Nato dalle mani dei Radicali sotto il palco e la polizia che aveva evitato il contatto con alcune cariche.

E con i cori contro la Nato, e il rogo sul palco, finisce anche il corteo del primo maggio, ma questa volta senza tensioni. La strategia della questura è stata chiara: permettere – come non era mai avvenuto, almeno negli ultimi anni – l’ingresso dello spezzone in fondo al corteo composto da antagonisti, anarchici, autonomi e rappresentanti dei centri sociali.

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