Il fascicolo al momento è a carico di ignoti, ma già da ieri sono stati ascoltati i primi testimoni, tra cui l’investigatore privato Andrea Cacciotti, che dieci giorni fa aveva presentato un esposto ai carabinieri di Trevignano e alla guardia di finanza.
Le apparizioni divine, la moltiplicazione degli gnocchi e della pizza e le lacrime della Madonna di Medjugorje. Ma soprattutto i soldi versati dagli adepti.
La procura di Civitavecchia ha deciso di fare luce su Gisella Cardia, la veggente di Trevignano, e ha aperto un’indagine per abuso di credulità popolare. Il fascicolo al momento è a carico di ignoti, ma già da ieri sono stati ascoltati i primi testimoni, tra cui l’investigatore privato Andrea Cacciotti, che dieci giorni fa aveva presentato un esposto ai carabinieri di Trevignano e alla guardia di finanza.
La procura di Civitavecchia ha aperto un’indagine contro ignoti per «abuso di credulità popolare» per chiarire la vicenda della veggente Gisella Cardia – alias Maria Giuseppa Scarpulla – e della madonnina di Trevignano.
Sui presunti miracoli si è già mossa la diocesi di Civita Castellana con un’indagine religiosa i cui risultati, anticipati due giorni fa, dovrebbero uscire la prossima settimana. Ma intanto sono iniziati gli interrogatori e tra i primi a essere ascoltato come persona informata sui fatti c’è l’investigatore Andrea Cacciotti, che alcuni giorni fa ha presentato un esposto ai carabinieri e alla guardia di finanza. Chiedendo anche il sequestro del conto corrente dell’associazione Madonna di Trevignano Ets, intestato al presidente Gianni Cardia, dove sarebbe finita anche la donazione di 123mila euro di Luigi Avella.
L’uomo era stato contattato da due ex seguaci della veggente, che nei prossimi giorni verranno ascoltati dagli i inquirenti. Nelle prossime settimane, dopo gli interrogatori, potrebbe cambiare anche l’ipotesi di reato, da abuso di credulità a qualcosa di più grave.
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