La multinazionale Facebook censura la campagna per la raccolta di firme a sostegno della conversione del disegno di legge per fermare i cibi sintetici in assenza di adeguate garanzie dal punto di vista della sicurezza alimentare ed ambientale. Eā quanto denuncia la Coldiretti nel sottolineare che ĆØ stato rimosso dal social piĆ¹ diffuso nel mondo il post con il manifesto informativo realizzato per far conoscere le ragioni della raccolta di firme.
Secondo il fast checking diĀ Facebook ā denuncia la Coldiretti ā il manifesto disinformerebbe poichĆ© definisce i cibi ottenuti in laboratorio come sintetici mentre si tratterebbe di ācarne coltivataā. In realtĆ il rapporto Ā appena pubblicato dalla Fao e dallāOrganizzazione Mondiale evidenzia che il termine ācibi sinteticiā ĆØ utilizzato in ambito accademico oltre che dai media anche se la definizione considerata piĆ¹ chiara dalle due autoritĆ mondiali ĆØ quella di ācibo a base cellulareā, preferibile rispetto al termine ācoltivatoā utilizzato invece dalle industrie produttrici ma ritenuto fuorviante. Peraltro nel Rapporto pubblicato si ritiene anche discutibile usare per questi prodotti i termini carne, pollo o pesce.
CāĆØ il rischio oggettivo di ingannare i cittadini poichĆ© in realtĆ quella ottenuta in laboratorio secondo la Coldiretti non ĆØ carne e non ĆØ coltivata. Secondo lāenciclopedia Treccani ā riferisce la Coldiretti ā per carne si intende āla parte muscolare del corpo dellāanimaleā e di conseguenza senza animale non cāĆØ carne mentre il significato di coltivare ĆØ ācurare un terreno, una pianta con il lavoro, la concimazione e gli altri mezzi opportuna renderli capaci di far fruttoā. Niente di tutto questo si realizza in laboratorio o nel bioreattore utilizzato.
La presunzione di voler modificare addirittura il vocabolario ā continua la Coldiretti ā ĆØ una misura degli interessi che si nascondono dietro un business di pochi. Un contributo alla chiarezza viene dal documento Fao/Oms āAspetti della sicurezza alimentare del cibo a base cellulareā che individua ben 53 rischi potenziali, dalle allergie al tumore, che ĆØ stato pubblicato dopo la presentazione in Italia del disegno di legge sulla produzione, la commercializzazione e lāuso di cibo artificiale che dovrĆ ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento.
Un percorso istituzionale trasparente a seguito della raccolta da parte della Coldiretti di mezzo milione di firme di cittadini, oltre 2mila comuni che hanno deliberato spesso allāunanimitĆ , tutte le regioni di ogni colore politico e di esponenti di ogni schieramento che hanno sostenuto la proposta in modo bipartisan. Una mobilitazione che ā conclude la Coldiretti ā ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo e fino ad ora tenuto nascosto ma che puĆ² cambiare la vita delle persone e lāambiente che ci circonda, con la positiva apertura di una discussione nel Paese e in Parlamento che rappresenta la casa della democrazia.
Ć stato rimosso il manifesto informativo per fermare i cibi sintetici. L’allarme dell’associazione: “C’ĆØ il rischio di ingannare i cittadini, quella ottenuta in laboratorio non ĆØ carne”
Una larghissima parte degli italiani guarda con perplessitĆ aiĀ cibi sintetici, che invece da altri viene vista come una grande potenzialitĆ per il futuro. In prima linea per fermarli in assenza di adeguate garanzie dal punto di vista della sicurezza alimentare e ambientale c’ĆØĀ Coldiretti, che ha deciso di lanciare una raccolta di firme a sostegno della conversione del disegno di legge per loĀ stop ai cibi sintetici. Ed ĆØ proprio su questo che ĆØ arrivato un grido d’allarme: “La multinazionale Facebook censura la campagna“.
La denuncia di Coldiretti
L’associazione di rappresentanza dell’agricoltura italiana ha denunciato che dal social ĆØ stato rimosso il post con il manifesto informativo realizzato per far conoscere le ragioni della raccolta di firme. Il motivo? “Disinformerebbe poichĆ© definisce i cibi ottenuti in laboratorio come sintetici mentre si tratterebbe di ‘carne coltivata‘“, ĆØ la versione fornita da Coldiretti con grande amarezza.
In realtĆ a tal proposito ĆØ stato citato il recente rapporto pubblicato dalla Fao e dall’Organizzazione Mondiale secondo cui il termine cibi sintetici “ĆØ utilizzato in ambito accademico oltre che dai media anche se la definizione considerata piĆ¹ chiara dalle due autoritĆ mondiali ĆØ quella di ‘cibo a base cellulare’, preferibile rispetto al termine ‘coltivato’ utilizzato invece dalle industrie produttrici ma ritenuto fuorviante“.
Inoltre ĆØ stato evidenziato che nel Rapporto si ritiene “discutibile” ricorrere a termini come carne, pollo o pesce per i prodotti in questione. Da qui la Coldiretti ha ritenuto necessario sottolineare il forte rischio di “ingannare i cittadini“. I timori hanno una motivazione ben precisa: quella ottenuta in laboratorio “non ĆØ carne e non ĆØ coltivata“. Pertanto il tentativo di voler modificare il vocabolario viene etichettato come “una misura degli interessi che si nascondono dietro un business di pochi“.
La lotta al cibo sintetico
Dal suo canto il governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di mettere nero su bianco laĀ stretta al cibo sintetico. A marzo il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge recante disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici. Il provvedimento stabilisce il divieto di impiegare, vendere, importare, produrre per esportare e somministrare cibi o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati.
Non si tratta di una decisione ideologica o pregiudiziale: la scelta ĆØ stata intrapresa in un’ottica di precauzione e di massimo livello di tutela della salute dei cittadini e del patrimonio culturale. Non a casoĀ Orazio Schillaci, ministro della Salute, ha fatto notare che allo stato attuale “non ci sono evidenze scientifiche sui possibili effetti dannosi dovuto dal consumo dei cibi sintetici“. Ecco perchĆ© stata imboccata la strada della prudenza.
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