Insulti a Berlusconi, siamo alle comiche! Polemica contro il Tg1 per non aver trasmesso nell’edizione di punta la clip con l’indegno siparietto concordato tra Meloni e il Burattino

Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”

Nessuna volontà di oscurare, né tanto meno censurare l’attacco sferrato da Volodymir Zelensky contro Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa con la premier Giorgia Meloni in visita a Kiev.

Si deve a un «cortocircuito redazionale» se nel reportage dell’inviato Rai Francesco Maesano, trasmesso mercoledì sera dal Tg1 delle 20, non si faceva alcun cenno alle parole durissime pronunciate dal presidente ucraino nei confronti del leader di Forza Italia – «La sua casa non è mai stata bombardata, mai sono arrivati con i carri armati nel suo giardino» – implicitamente tacciato di filoputinismo. Considerazioni che hanno fatto il giro del pianeta, scatenando l’ira funesta di Arcore.

La direttrice Monica Maggioni rispedisce al mittente ogni accusa di collateralismo o, peggio, di asservimento del principale notiziario nazionale alla maggioranza di centrodestra. «Si è trattato di un errore nella catena di controllo, come credo forse qualche volta sarà accaduto anche a Repubblica», replica l’ex presidente di Viale Mazzini.

Un po’ la fretta nel confezionare il servizio, un po’ la penuria d’organico che il sindacato Rai denuncia da tempo, fatto sta che nel resoconto sul viaggio di Meloni in Ucraina mancava completamente la polemica che ha invece infiammato la politica e tenuto banco su tutti i quotidiani del Paese.

Ma Maggioni non ci sta a passare per quella che si piega alla disinformazione per ingraziarsi il governo: «La nostra posizione è chiarissima», insiste, «basta guarda le successive edizioni della sera e poi quelle delle sette, delle otto e delle 13,30 del giorno dopo. Peraltro pensare di giocare alla censura di una conferenza stampa internazionale è semplicemente ridicolo».

E tuttavia, secondo l’opposizione, che qualcosa non vada nel giornalismo Rai sarebbe provato non solo «dall’eccessivo spazio riservato nei Tg alla premier, ai ministri e agli esponenti della maggioranza, il 70% del tempo di parola, come ha certificato l’Agcom», ma soprattutto dall’infilata di notizie scomode per il centrodestra che «specie il Tg1 e il Tg2 scelgono di non mandare in onda».

Oltre al caso Berlusconi- Zelensky, anche la condanna definitiva per le spese pazze in Regione della sottosegretaria di FdI, Augusta Montaruli, poi costretta alle dimissioni. […]

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