“Favori reciproci” In atto un probabile patto segreto tra Mosca e Washington. Dietro la ritirata di Kherson e la decisione del Pentagono di stoppare l’invio di nuove armi un patto segreto che prepara l’accordo di pace?

di Carlo Nicolato per Libero

Con uno stringatissimo comunicato,molto diverso da quelli farciti di risentita retorica antioccidentale a cui ci ha abituato il portavoce Dmitri Peskov,il Cremlino ha fatto sapere che il presidenteĀ Vladimir PutinĀ non parteciperĆ  al G20 di Bali. Ā«Ćˆ stato decisoĀ», ha detto Peskov alla Tass, Ā«che la Russia sarĆ  rappresentata dal Sergey LavrovĀ». La prossima settimana dunque Putin e Biden non saranno perla prima volta dallā€™inizio della guerra nella stessa stanza cosƬ come ci si era immaginati con ovvia curiositĆ , non ci sarĆ  alcun scambio di vedute nĆ© qualsiasi altro tipo di incontro ravvicinato. La comunicazione ha suscitato perplessitĆ  giacchĆ© era stato proprio il Cremlino ad assicurare che il presidente russo vi avrebbe partecipato e Lavrov stesso ad aprire a un incontro tra i due capi di Stato. E peraltro ĆØ arrivata in contemporanea al ritiro delle truppe da Kherson, una delle prime cittĆ  occupate dai russi allā€™inizio della guerra, ai confini di quella grande area che Putin in persona, a fine settembre, aveva dichiarato parte integrante del territorio russo. Una decisione che il presidente turco Recep Erdogan, certamente il piĆ¹ vicino a Mosca tra i capi di Stato Nato, ha definito Ā«un passo positivo che puĆ² portare a negoziatiĀ». Aggiungiamo pure che nelle stesse ore, stando al Wall Street Journal, il Pentagono avrebbe deliberato di non fornirea Kiev armi troppo potenti come i sofisticati e strategici droni Grey Eagle MQ-1C, capaci di volare per 25-36 ore e quindi di penetrare in territorio nemico per centinaia di chilometri. Troppi fatti in una stessa direzione per trattarsi di coincidenze, e che effettivamente fanno pensare che Russia e Usa stiano ormai preparando il terreno per trattare, ma che Mosca non voglia inizialmente esporre il grande capo in unā€™iniziativa che avrebbe il sapore di un cedimento, se non addirittura una sconfitta.

EVITAREĀ Lā€™ISOLAMENTO
Dā€™altro canto gli ucraini temono che il ritiro da Kherson nasconda in realtĆ  una trappola e che i russi stiano accumulando missili per sferrare un altro attacco alle infrastrutture del Paese. Secondo il portavoce del Comando dellā€™Aeronautica ucraina Yuriy Ihnat gli impianti russi starebbero ora lavorando su tre turni per rifornire le scorte di missili da crociera. I russi avrebbero vieppiĆ¹ minato Ā«tutto quello che hanno potuto, dagli appartamenti alle fogne, per trasformare KhersonĀ in una cittĆ  dimacerieĀ». Una scelta strategica dunque alla quale ĆØ seguita la decisione di Putin di evitare Bali per tenersi lontano dalle critiche dirette, o per meglio dire, per evitare unā€™altra Samarcanda. ƈ nella capitale uzbeka infatti che il presidente russo ha dovuto per la prima volta fronteggiare le lamentele in proposito di Cina e India, i due principali alleati economici. Ma non sono solo questi gli unici motivi che avrebbero potuto spingere Putin a decidere di non recarsi di persona al G20in Indonesia.Unā€™altra teoria ĆØ che a Mosca potrebbe presto succedere qualcosa, o in parte stia giĆ  succedendo, e che di conseguenza Putin abbia preferito rimanere nella capitale per evitare, per cosƬ dire, di ā€œperdere il postoā€.

ALTRE IPOTESI
Qui ovviamente si va nel campo delle supposizioni ma non della fantapolitica dal momento che le voci sul ā€œtroppo potereā€del gruppo paramilitare Wagner e del suo fondatore Yevgeny Prigozhin sono partite proprio dagli ambienti militari di Mosca, in particolare dal segretario del Consigliodi sicurezza,NikolaiPatrushev. TantopiĆ¹ che proprio in questi giorniil gruppo Wagner ĆØ uscito definitivamente dalla semi-clandestinitĆ  aprendo la sua sede ufficiale a San Pietroburgo,e che Prigozhin siĆØ permesso addirittura di dire ciĆ² che Putin non aveva mai ammesso, cioĆØ di aver interferito nelle elezioni Usa e di avere intenzione di continuare a farlo. Lā€™ultima ipotesi ĆØ probabilmente la meno fantasiosa e riguardalo stato di salute di Putin. Voci sulla sua presunta malattia sono ricominciate a circolare in questi giorni dopo quei colpi di tosse in video conferenza conil vice primo ministro Dmitry Chernyshenko e dopo la notizia secondo cui Zar Vladimir avrebbe perso 8 chili in poche settimane. Si parla anche di nausee continue e di quella macchia nera sulle mani come il risultato di continue flebo. La rinuncia al vertice di Bali potrebbe essere dovuta semplicemente a una recrudescenza della malattia, si parla di un cancro al pancreas, o a normale stanchezza perle cure ricevute. Cose che ovviamente un capo di Stato di una nazione in guerra non ammetterebbe mai.

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