L’aveva promesso e l’ha fatto: basta armi all’Ucraina. Dopo l’Ungheria, anche la Slovacchia stufa di regalare inutili strumenti di morte al burattino del Pentagono

Il nuovo premier slovacco ha annunciato che il suo paese non invierà più forniture militari all’Ucraina. Robert Fico si è insediato ieri. Questo è il quarto mandato per il leader filorusso

Il nuovo primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato giovedì lo stop all’invio di armi all’Ucraina limitando il sostegno al paese vicino in termini “civili e umanitari”. La decisione preannunciata è arrivata nel primo giorno del suo quarto mandato.

Non sono tardate le reazioni della politica. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è congratulata col premier slovacco e quasi a mo’ di sfida ha rimarcato l’importanza di una Slovacchia forte “per supportare l’Ucraina“.

Robert Fico ha prestato giuramento mercoledì  davanti alla presidente Zuzana Čaputová.  Il suo partito Smer – di sinistra ma con posizioni populiste e filorusse – ha vinto le elezioni nazionali dello scorso 30 settembre con il 23% dei consensi, battendo Slovacchia progressista – partito liberale orientato di stampo Occidente – di quasi sette punti percentuali.

Il nuovo governo è nato da un accordo fra Smer, Hlas, un altro partito populista di sinistra fondato dall’ex primo ministro Peter Pellegrini, e il Partito nazionale slovacco, conservatore e populista.

Il quarto mandato di Fico segue le sue dimissioni da primo ministro nel 2018 a causa delle proteste di massa per l’omicidio del giornalista investigativo Ján Kuciak, che al momento della sua morte stava indagando sulla corruzione ai piani alti delle istituzioni.

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