“Mentre facevate le battaglie per il Ddl Zan nelle periferie sfrattavano famiglie intere” Parlano le ragazzine che ieri in piazza hanno insultato la Boldrini

UN CASO BOLDRINI CONTESTATA IN PIAZZA LEI: FATEVI DIFENDERE DA FRATELLI D’ITALIA

Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

«Se l’aborto non è libero e gratuito la colpa è anche vostra, quindi lei, ora, per favore, va via da questa piazza». «Allora fatevi difendere da Fratelli d’Italia». È divenuto virale un video sulla contestazione a Laura Boldrini alla manifestazione di mercoledì di «Non una di meno» in difesa del diritto all’interruzione di gravidanza. Un confronto acceso con un gruppo di ragazze che ha causato la stizza della ex presidente della Camera, Laura Boldrini, che poi ha commentato: «Rivendico il diritto a essere in piazza». Ma che ha anche aperto una riflessione interna al Pd sulla «attenzione alle donne» e su una strisciante «cultura patriarcale».

Nelle immagini si vede la neoeletta deputata dem che viene invitata ad andarsene perché non in linea con la protesta. Lei smentisce. «Ah no? La Lorenzin ha reso la pillola concezionale a pagamento», le rinfaccia una studentessa, alludendo ai «tagli» dell’ex ministra dem. «Il problema non è questo. Ma la distribuzione della pillola», prova a convincerla Boldrini.

Peggio. La ragazza si indigna: «Non lo è per i ricchi che se la possono pagare. Per chi è giovane, precario e vive nelle case popolari e non se la può permettere il problema c’è, ma a voi non vi frega un …».

«Te la prendi con la persona sbagliata», tenta la mediazione Boldrini. «Scusi, ma lei che rappresenta?», chiede l’interlocutrice. E alla risposta, «dei principi e valori», controreplica: «Si vede che non li rispetta». Un’altra rincara: «Sono per i ricchi perché noi nelle periferie non abbiamo accesso a nulla». E insiste con l’invito a lasciare la piazza «perché il diritto all’aborto libero e gratuito le donne non ce l’hanno – dice – anche per colpa sua».

Boldrini prova la riappacificazione: «Ci sono donne che in Parlamento hanno lottato e l’hanno voluto, l’aborto, dovremmo essere tutte unite».

La replica è dura: «Sa perché non siamo unite? Perché a lei delle persone che stanno nelle case e nei quartieri popolari non gliene frega niente, invece a me sì e io li difendo». E aggiunge: «Non ha ancora risposto ai tagli alla sanità, ai consultori e alla non applicazione della legge». «Se devi fare questi show… a differenza degli altri io sono qui con voi», rimarca Boldrini. Loro insistono.

L’onorevole va via applaudendo con sarcasmo.

«Rivendico il mio diritto a stare in piazza», ha poi ribadito ieri, parlando di una manifestazione «bellissima», in coda alla quale «alcune ragazze sono venute da me non per confrontarsi ma per attaccare qualcuno». Le due studentesse controreplicano: «Il nostro non era uno show. Abbiamo portato la voce di donne in difficoltà che erano solidali con noi».

«Nessuno può cacciare da una piazza chi manifesta per la difesa di un diritto» commenta la dem Alessia Morani mettendo in guardia: «L’avversario politico è da un’altra parte e abbiamo appena visto che la divisione nel campo del centrosinistra porta a fare vincere la destra. Almeno sui diritti non dividiamoci».

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2 – GIULIA E LA RABBIA IN PIAZZA “HO MANDATO VIA BOLDRINI PERCHÉ NON HA LEGITTIMITÀ”

Flavia Amabile per “la Stampa”

Giulia Calò ha 17 anni, fa parte del coordinamento nazionale di Potere al Popolo, mercoledì sera era tra le ragazze che hanno cacciato via Laura Boldrini dalla manifestazione in difesa dell’aborto sicuro organizzata a Roma.

Perché colpire proprio lei?

«Perché pensavamo che non avesse una legittimità a essere in una piazza come quella di mercoledì. È una guerrafondaia, ha votato per l’invio delle armi acutizzando una crisi già presente nel post pademia e aggravando la situazione delle donne. L’abbiamo cacciata via dalla piazza per ciò che rappresenta».

Che cosa rappresenta secondo voi?

«Un modo di fare politica a cui ci siamo sempre opposti con svariate mobilitazioni. Ci opponiamo a Giorgia Meloni e ci opponiamo a Laura Boldrini, che vuole seguire l’agenda Draghi. In piazza sono emerse svariate oggettività che abbiamo fatto presente a Laura Boldrini. Nel 2016 il Pd, con Beatrice Lorenzin ministra della Salute, ha reso la pillola contraccettiva a pagamento. È stato un grave colpo per noi giovani precarie e per chi la pillola non se la può permettere. A Laura Boldrini abbiamo parlato dei tagli e delle privatizzazioni. L’anno scorso abbiamo realizzato un’inchiesta sui consultori.

C’è una legge del 1975 di cui Laura Boldrini non era a conoscenza, è la legge 405 sull’istituzione dei consultori che dichiara che i vari mezzi di contraccezione devono essere erogati gratuitamente. Dalla nostra inchiesta emerge che non succede mai. Come ci hanno spiegato le operatrici dei consultori non ci sono abbastanza fondi».

Laura Boldrini risponde che anche lei non è d’accordo, che la pillola contraccettiva dovrebbe essere sempre gratis e che si tratta di una scelta presa da altri, lei non c’entra.

«Se non è d’accordo dovrebbe rappresentare qualcun altro, non il Pd che ha calpestato un diritto delle donne e non si occupa dei diritti sociali.

Mentre si discuteva in Parlamento del ddl Zan, a Roma nei quartieri popolari c’erano numerosi sfratti e sgomberi, c’erano le donne manganellate alle 6 di mattina. Ci sono responsabilità politiche che una persona che si occupa di politica ad alti livelli non può evitare».

Il Pd avrebbe dovuto occuparsi più di chi non ha una casa che dell’omotransfobia?

«Sono molto importanti entrambi. Come Potere al Popolo abbiamo proposto misure contro l’omofobia e abbiamo prestato attenzione ai diritti civili, ma entrambe le cose debbono andare di pari passo. È assurdo mettersi dalla parte delle donne mentre si sta solo dalla parte delle donne abbienti, di quelle che la sanità se la possono permettere a pagamento e si possono pagare un affitto. Da questo dipende l’emancipazione delle donne, e il Pd non l’ha promossa».

Laura Boldrini propone di incontrarvi per parlare e combattere unite, invece di dividervi. Il vostro nemico è lo stesso.

«Laura Boldrini ha detto che mercoledì sera abbiamo fatto uno show. Non è vero, abbiamo portato la voce di tante donne studentesse e precarie. Per me non c’è possibilità di incontro perché siamo su fronti opposti. C’è chi si schiera dalla parte delle classi popolari e chi smantella servizi pubblici e porta avanti certe politiche che non permettono l’emancipazione delle donne. Se bisogna lavorare con qualcuno non è con Laura Boldrini. Domani sera (oggi, ndr.) abbiamo organizzato un’azione degli studenti e delle studentesse che hanno contestato Laura Boldrini al consultorio del Municipio VII».

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