Altre navi russe in rotta verso l’Adriatico: Putin sfida apertamente la flotta del pentagono che nel Mediterraneo gioca a farla da padrona

Altre due navi della Flotta Russa in navigazione verso il Mediterraneo

Avvistate nella Manica, varcheranno Gibilterra nei prossimi giorni. Mosca non vuole rinunciare allo schieramento nelle nostre acque. E prosegue la sfida con la Nato nel mar Adriatico

Andrea Gebbia per il blog di Nicola Porro

Mentre in Ucraina la Guerra continua, nel mar Mediterraneo, in particolare nel vicino Adriatico, ĆØ in atto ormai da sei mesi una sorta diĀ battaglia navale tattica tra navi russe, americane e della Nato. La flotta russa, per ordine di Putin, deve dimostrare la sua forza, controllando lā€™accesso al Bosforo e condizionando le rotte decisive dei vascelli dellā€™Allenaza Atlantica. Dal 20 luglio, come riporta con dovizia di particolariĀ Repubblica,Ā ĆØ stata lanciataĀ lā€™operazione ā€œblocco dellā€™Adriaticoā€,Ā una manovra che supera addirittura le ostilitĆ  tipiche della Guerra Fredda.

Una spedizione formata dal caccia Ammiraglio Tributs, dallā€™incrociatore Varyag e dalla nave spia Vasily Tatishchev si ĆØ spinta per la prima volta nellā€™Adriatico per presidiare la zona di mare che va dallā€™Abruzzo ad Otranto. Lā€™obiettivo di questa squadra russa era la portaerei americana a propulsion nucleare Harry S. Truman, lā€™ammiraglia della Nato nel Mediterraneo. Finora le navi russe avevano effettuato quello che in gergo si chiama ā€œombreggiareā€, cioĆØ controllare da vicino le operazioni delle navi della Nato. Questa volta, invece, le navi russe hanno in pratica operatoĀ uno sbarramento per ostacolare la Truman nei suoi movimenti nel mare Adriatico. Questi vascelli russi, seppur di origine sovietica e quindi piuttosto anziani, restano temibilissimi perchĆ© modernizzati ed equipaggiati con armamenti letali. Il Varyag ĆØ il gemello del Moskva, lā€™incrociatore affondato dagli ucraini il 14 aprile: dispone di sedici missili a lungo raggio P-1000 Vulcan che, con una gittata di 500 km e una velocitĆ  tripla di quella del suono, furono progettatiĀ per distruggere le portaerei americane. Lā€™Ammiraglio Tributs ĆØ un caccia anti sommergibile, per proteggere da attacchi aerei o subacquei, in grado anche di intercettare missili cruise. Sia il Varyag che lā€™Ammiraglio Tributs sono in realtĆ  navi militari della flotta russa del Pacifico. Per raggiungere adesso lā€™Adriatico sono salpate lo scorso dicembre da Vladivostok per rafforzare la flotta nel Mediterraneo in vista del conflitto in Ucraina. Entrambe le navi formano la punta dā€™attacco russa che si muove dalla Siria verso lā€™Occidente, non potendo piuā€™ sfruttare il piuā€™ comodo approdo nel Mar Nero.

Lā€™Adriatico assume una importante funzione strategica,Ā essendo il bacino piuā€™ vicino ai campi di battaglia ucraini: dal mare che bagna anche lā€™Italia potrebbero partire teoricamente i velivoli della portaerei e i missili cruise degli incrociatori statunitensi. SecondoĀ lā€™Ansa,Ā in un articolo del giugno scorso, il nostro capo di Stato Maggiore della Marina Militare, lā€™ammiraglio Enrico Credendino, ricordava che ben 18 navi russe (solo una invece nellā€™ormai lontano 2016) e due sommergibili con capacitĆ  missilistiche strategiche facevano rotta nel mar Mediterraneo.Ā La zona di mare adiacente allā€™Italia ĆØ diventata veramente incandescente. Lā€™incrociatore americano Forest Sherman ĆØ intervenuto per fronteggiare il Varyag e le due navi si sono trovate a meno di 100 km, praticamente una di fronte allā€™altra ai due lati del capo di Santa Maria di Leuca. Poco a sud si trovava la Truman, con quasi 60 cacciabombardieri F18 Hornet e la sua scorta. In mezzo a loro, il 25 luglio si era riunita una squadra della Nato, lo Standing Maritime Group Two, con caccia e fregate delle marine americane, italiane, spagnole, turche e greche per proteggere la portaerei statunitense. La coppia Ammiraglio Tributs e Varyag, tenuta costantemente sotto controllo anche da droni spia Global Hawk, almeno un sottomarino italiano, aerei da ricognizione italiani e americani, nei giorni scorsi si ĆØ allontanata dallā€™Adriatico facendo rotta nello Ionio presso il litorale greco.

Nel Mediterraneo naviga unā€™altra formazione russa, composta da un incrociatore classe Slava, quattro navi e due sottomarini classe Kilo equipaggiati con missili a lungo raggio Kalibr. Questa compagine si muove tra Tartus in Siria (lā€™unica base russa del Mediterraneo, dopo la chiusura del Bosforo alle unitĆ  militari) e pattuglia il mare tra il Bosforo e Suez, cioĆØ le rotte che consentono a Mosca di esportare il suo petrolio e ricevere rifornimenti da Paesi che non aderiscono allā€™embargo internazionale.Ā I vascelli della Nato e della marina di Mosca si sfidano continuamente a distanze veramente ravvicinate. Dalla Truman decollano ogni giorno tra 60 e 90 aerei per diverse missioni di pattugliamento che dovrebbero anche rassicurare gli alleati europei. Fra pochi giorni la portaerei americana verrĆ  rimpiazzata dalla George H.W. Bush rimessa a nuovo dopo due anni di manutenzione. Il suo nome in codice ĆØ Avenger, Vendicatore. Lā€™equipaggio ha giĆ  girato un video dove appare molto motivato per lā€™importante missione: ā€œSiamo abili, siamo letali, siamo la libertĆ  che funzionaā€.

 

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