Una russa vince a Wimbledon: il trionfo di Rybakina in barba ai divieti anti-Russia
Nell’anno dell’esclusione dei tennisti russi e bielorussi, Elena Rybakina nata a Mosca, ma con passaporto kazako, ha trionfato a Wimbledon. Una beffa incredibile per gli organizzatori.
Questa edizione del torneo di Wimbledon si ricorderà anche per l’esclusione dei tennisti russi e bielorussi, a causa della Guerra tra Russia e Ucraina, e anche perché non vengono assegnati punti ATP e WTA. Ma il torneo femminile è stato vinto da Elena Rybakina, una tennista kazaka di passaporto ma nata a Mosca e che solo nel 2018 ha cambiato passaporto.
Quando la favorita Ons Jabeur si è aggiudicata il primo set, i timori, o meglio gli incubi degli organizzatori si stavano allontanando. Veder vincere Rybakina sarebbe stata una beffa. Lei gioca per il Kazakhstan, ma è nata a Mosca, e fino a qualche tempo fa si allenava nella capitale russa, lei cresciuta nel club Sparta. E vederla alzare il trofeo proprio nell’anno in cui i giocatori e le giocatrici russe sono stati esclusi sapeva di beffa. E alla fine beffa è stata. Perché Rybakina ha rimontato e giocando meglio e soprattutto con maggiore personalità ha fatto lo sgambetto alla tunisina Jabeur, che voleva diventare la prima africana campionessa in uno Slam.
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Rybakina vince e alla Pat Cash sale sugli spalti per salutare il suo team, il suo staff che la segue da tempo, e con loro ha voluto anche celebrare la decisione più importante della sua vita e cioè quella di giocare per il Kazakhstan, che da tanti anni ha attuato una sorta di campagna acquisti, e che anche a livello maschile ha naturalizzato tanti giocatori. Con onesta, Rybakina, nei giorni scorsi aveva dichiarato che la sua era stata una scelta prettamente economica.