Marco Rizzo, un golpe dentro il suo partito! La federazione di Milano pretende di bloccare la sua iniziativa di allearsi con tutti i movimenti contro vaccino e regime unico del pensiero

“Marco Rizzo espulso”: è polemica nel Partito comunista. Ma è una provocazione della federazione milanese

Il segretario da tempo ha posizionato il Pc all’estrema destra dell’estrema sinistra. E dal capoluogo lombardo si accusa: “Le organizzazioni con le quali ci si chiede di lavorare sono ideologicamente distanti da una lettura di classe dello scontro sociale”

Nel più stalinista dei partiti comunisti nostrani c’è aria di deviazionismo e quindi di purghe. Chi alla fine nel Partito comunista fondato e guidato da Marco Rizzo verrà davvero ‘purgato’ non è ancora chiaro, però il La l’hanno dato i compagni della federazione milanese: “Rizzo espulso dal Pc”. Boom. Proprio lui, il caro leader? Ebbene sì. Cacciato sulla carta però, via Facebook. Perché Rizzo in realtà è serenissimo: “Ho battuto Sergio Garavini ai tempi di Rifondazione, ho pareggiato con Fausto Bertinotti e Armando Cossuta, figuriamoci se mi faccio fregare da questi”, replica lui. Mentre sul profilo social nazionale del partito si avverte che “di questi bontemponi si sta occupando la Commissione Centrale di garanzia e, per rimpinzare le casse, la tesoreria e gli avvocati”. Per fortuna non si cita la Siberia.

La storia è un po’ complicata ma merita di essere raccontata perché descrive bene gli attuali tempi post-ideologici, pure in una piccola formazione che in teoria dovrebbe avere le idee chiare sul proprio collocamento. L’ex deputato Rizzo, trafila Pci-Prc e poi Pdci, poi creatore di Comunisti-sinistra popolare diventato Pc, da tempo ha posizionato il partito all’estrema destra dell’estrema sinistra. Dal no all’euro alle proteste contro il Green pass e la politica vaccinale, le critiche alla ‘sinistra fucsia’ e all’immigrazione, in questi anni il partito è sembrato l’appendice rossa del sovranismo nostrano, altrimenti tutto orientato a destra.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >
https://t.me/capranews

Dopo anni di sinergie culturali con quel mondo, adesso il Pc sta costruendo un’alleanza vera e propria: Ancora Italia, Riconquistare l’Italia, Azione civile di Antonio Ingroia, e poi l’appoggio alla ex leghista Francesca Donato a Palermo. Piccole realtà che surfano tra la destra e la sinistra, in chiave antisistema.

Così la federazione di Milano del Pc denuncia: “Le organizzazioni con le quali si chiede al partito di lavorare, sono a tutti gli effetti inesistenti sul territorio, presenti in nessuna lotta sociale (mentre lo sono sulle ‘battaglie social’) e – soprattutto – ideologicamente distanti da una lettura di classe dello scontro sociale. Non sfugge a nessuno che in questa fase storica sia necessario lavorare intelligentemente per recuperare delle classi popolari sempre più disaffezionate alla militanza. Da qui a collaborare con il Popolo della Famiglia (come accaduto in Sardegna) o con chi ritiene di dover combattere insieme a chi si richiama al tradizionalismo cattolico contro il materialismo ateo, ce ne passa”. Si tratta di “una virata che si configura a tutti gli effetti come deriva elettoralista, di cui negli ultimi 18 mesi già avevamo visto diversi segnali, a iniziare dalla presenza del nome del segretario generale nel simbolo elettorale. Di fronte a tutto questo assistiamo non solo a un Partito che nell’ultimo Comitato centrale ha visto ben 8 compagni su 40 non votare la relazione del segretario; a questi se ne accompagnano altrettanti che, per un motivo o per l’altro, hanno apertamente espresso la loro contrarietà a tale virata”. Perciò “avendo loro tradito il mandato del 3° Congresso, la federazione di Milano del Partito comunista decide a maggioranza di espellere tutto il gruppo dirigente del Partito, a cominciare dal segretario generale Marco Rizzo”.

La critica non è nuova, giusto due anni fa tutta la giovanile – la Fgci – si staccò dal partito per lo stesso motivo. Sicuramente la provocazione dell’annunciata espulsione del fondatore ha un eco tutto suo. “Perché dicono così? Per richiamare l’attenzione dei giornali, infatti mi ha subito chiamato, no?”, scherza Rizzo. Con ‘Uniti per la costituzione’, così si chiama il gruppone sovranista-comunista, è in corso “un processo aperto che non può e non deve essere una costituente partitica, ma qualcosa addirittura di più profondo, più solido e per questo anche di più lunga durata. Quello che intendiamo fare è dare voce al dissenso, alla critica e ai tanti che non ce la fanno più materialmente e moralmente a riconoscersi in questo modello di società”.

In Parlamento si è formato un gruppo denominato Costituzione Ambiente Lavoro (Cal), composto da ex 5 Stelle vicini al progetto. Un fronte antisistema che spariglia un po’ le carte e le antiche liturgie comuniste. Ma da stupirsi c’è ben poco: fu proprio Stalin a insegnare che per la classe operaia il nemico di ieri poteva benissimo essere l’alleato di oggi, e viceversa.

Total
23
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Speranza racconta una marea di balle! Dallo Spallanzani arriva l'ennesima conferma: abbiamo zero ricoveri con polmoniti interstiziali gravi

Next Article

Pregliasco peggio della miglior Wanna Marchi: spara il rischio lockdown per il prossimo autunno senza uno straccio di logica scientifica. Roba da radiazione immediata

Related Posts