La grande truffa della “sgrammatura” al bancone del supermercato: le aziende fanno finta di mantenere i prezzi stabili mettendo meno prodotto all’interno delle confezioni

Si nasconde una truffa nei prodotti al supermercato? Si può diminuire la quantità del prodotto lasciando la stessa grandezza della confezione per nascondere l’aumento del prezzo? L’Antitrust ha annunciato di voler accendere un faro sulla cosiddetta “Shrinkflation” in audizione alla commissione d’inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, presieduta da Simone Baldelli. “Bene, lo ha deciso grazie al nostro esposto dell’8 aprile, in cui, per primi, abbiamo segnalato tutti i prodotti che grazie alla tecnica di marketing della shrinkflation, che ridimensiona il peso consolidato di prodotti di largo consumo, mascheravano l’aumento del prezzo“, ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

A finire nel mirino dell’associazione la pasta non nei formati consolidati da 500 grammi e da un chilo, le colombe pasquali da 750 grammi, le mozzarelle da 100 grammi invece che da 125, il caffè da 225 al posto di quello da 250 grammi, il tè con 20 bustine invece di 25 e innumerevoli altri prodotti. “La sgrammatura dei prodotti è antica, ma con la crisi attuale e gli aumenti dei costi di produzione delle aziende, dovuti ai rincari energetici di luce e gas, le segnalazioni dei consumatori si erano moltiplicate e le tecniche delle aziende si sono fatte sempre più insidiose”, ha sottolineato Dona.

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“È scorretto, però, diminuire il quantitativo interno di un prodotto mantenendo la confezione della stessa grandezza“, ha concluso Dona, “oppure ridurre di pochi grammi il peso rispetto a quelli tradizionali e consolidati da decenni, così come è ingannevole nascondere il peso anomalo nella parte nascosta della confezione, quella inferiore, scrivendolo a caratteri minuscoli tra decine di altre scritte, costringendo il consumatore a organizzare una caccia al tesoro per trovarlo. Ora speriamo che l’Antitrust condanni queste aziende e non si limiti alla moral suasion”.

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2 comments
  1. Coca Cola al fast food: dalla classica bottiglia in plastica da 500 ml si é passati a quella da 450 ml, differenza a occhio impercettibile, e il prezzo é rimasto identico..

  2. altra truffa classica da supermercato: i freschi in scadenza (carne, formaggi, etc) invece di andare in offerta a prezzo ribassato, viene tolto il cellofane poi rivestito con una nuova pellicola con aggiornata etichetta e ovviamente nuova scadenza..in questo caso avvertire i Nas

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