La Tocci analista indipendente? Una beata balla: il curriculum parla chiaro. Il salto di carriera lo deve alla vicinanza col PD

Ecco a voi il curriculum ufficiale della signora Tocci. È sufficiente leggerlo per capire che ‘puzza’ di casta lontano un miglio:

Nathalie Tocci è direttore dell’Istituto Affari Internazionali, professore onorario all’Università di Tübingen e Pierre Keller Visiting Professor alla Harvard Kennedy School. È stata Special Adviser dell’Alto rappresentante dell’Ue e vicepresidente della Commissione europea Josep Borrell. Come Special Adviser dell’Alto rappresentante Federica Mogherini (nominata dal PD) ha lavorato alla stesura della strategia globale dell’Unione europea e alla sua attuazione. È consigliere nel Consiglio di Amministrazione di Eni dal maggio 2020 (nominata dal PD).
Precedentemente è stata ricercatrice al Centre for European Policy Studies (CEPS) di Bruxelles, all’Istituto universitario europeo di Fiesole e alla Transatlantic Academy di Washington. I suoi attuali interessi scientifici riguardano la politica estera europea, la risoluzione dei conflitti, Mediterraneo e Medio Oriente.


Fra le sue principali pubblicazioni: Framing the EU’s Global Strategy, Springer-Palgrave Macmillan, 2017 (autore); The EU, Promoting Regional Integration, and Conflict Resolution, Springer-Palgrave Macmillan, 2017 (co-curatore); Turkey and the European Union, Palgrave Macmillan, 2015 (co-autore); Multilateralism in the 21st Century, Routledge, 2013 (co-curatore); Turkey’s European Future: Behind the Scenes of America’s Influence on EU-Turkey Relations, New York University Press, 2011 (autore); The EU and Conflict Resolution, Routledge, 2007 (autore).
Nel 2008, nell’ambito del European Foreign and Security Policy Studies Programme, le è stato assegnato il premio Anna Lindh.

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  1. Primo scatto: “direttor lup mann figl di putt”

    Secondo scatto: “direttor dott ing gran ladr di gran croc pezz di merd”

    Terzo scatto: “gran farabutt ladr matricolat paracul”

    (cit. Fantozzi)

  2. La classica esperta da paese coloniale che studia e si forma presso i centri dell’impero per svolgere poi i suoi compiti di sostegno e legittimazione ideologica a casa dei sudditi. Italiana solo all’anagrafe è una che si è venduta l’anima già da giovane, ammesso ne abbia mai avuta una.

  3. Ma un soggetto del genere qualle speranza lavorativa poteva avere in un mondo normale?? Ecco…appunto…ed è per questo che entrano nelle squadre della gioventù propagandistica…altrimenti neanche a collaudare materassi… Si premiano,si titolano… si pompano tra di loro…. dando spessore all’illusione e ovviamente la stampa di regime gli dà lustro e considerazione per portarli all’opinione comune come indipendenti , rigorosi e super partes… Ma sempre dei letamai inumani venduti e marci senza arte ne parte restano… gente da far lavorare nei porti a scaricare navi di guano a mani nude…con il pensiero che dopo che l’hanno toccato sarebbe bene lavarlo per pulirlo…

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