“Le nostre città falliranno senza più fondi da Roma” Nuova tegola contro il Migliore: Sala lancia l’allarme sui bilanci dei comuni

Il messaggio è stato recapitato. Forte e chiaro. «Non ho fiducia in un governo che non ascolta la città». Lo strappo del sindaco di Milano, Beppe Sala arriva come un fulmine a ciel sereno durante il Consiglio straordinario dedicato al bilancio preventivo. All’apparenza un problema di fondi e di mancati trasferimenti da parte del governo, in realtà il mancato riconoscimento del ruolo che ha avuto la città nei confronti di tutto il Paese. «È il momento che il governo aiuti Milano perche Milano ha aiutato tantissimo l’Italia in questi anni».

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Il dibattito sul bilancio

Nell’aula consigliare di Palazzo Marino ci sono i parlamentari di tutte le forze politiche eletti a Milano. Doveva esserci anche la ministra Mariastella Gelmini in rappresentanza del governo che però è dovuta rientrare a Roma prima del tempo. Sul tavolo ci sono i problemi dei conti milanesi. Impossibile chiudere il bilancio preventivo. All’appello mancano 200 milioni di euro. I primi effetti si sono già fatti sentire perché il Comune ha deciso di congelare precauzionalmente proprio 200 milioni di spesa in attesa delle risposte del governo. I danni maggiori sono per il Welfare.

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I trasferimenti da Roma

«Noi dal governo abbiamo ricevuto per ristori e trasferimenti straordinari 478milioni nel 2020 e 467 nel 2021, e per il 2022 la risposta da Roma è zero — attacca Sala — Come se nel 2022 i problemi fossero risolti. È macroscopicamente evidente che non si può costruire un bilancio equilibrato con numeri del genere». Il sindaco sottolinea come nei suoi tanti viaggi romani abbia incontrato tutti, dal premier, al ministro dell’Economia, Daniele Franco fino «all’ultimo dei funzionari», ma dal governo non è arrivata nessuna risposta. «È evidente che se sarò costretto a fare dei tagli li farò perché è una mia responsabilità. Però non posso esimermi dal dire che non ho fiducia in un governo che non vuole affrontare questa evidenza, non posso avere fiducia in un governo che non ascolta la città che ha sempre celebrato come suo traino. Ci ha incensato per Expo, per la nostra forza propulsiva, per la vittoria delle Olimpiadi, per le università, per il volontariato. Ora è un governo molto lontano». La sponda arriva dai parlamentari del Pd.

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  1. “IL MIGLIORE” era il nomignolo di TOGLIATTI
    se lo guadagnò facendo FUCILARE più idioti comunisti italiani, di quanti ne fece giustiziare Mussolini, da qui l’appellativo “Il Migliore”
    almeno… così mi raccontarono ‘sta storia ah ah ah
    A battezzare Draghi, “il migliore” furono quei servi viscidi dei giornalisti…
    ma il vero nomignolo è “VILE AFFARISTA”

  2. Facile fare un bilancio contando sui soldi che arrivano dallo stato, ma la sfida è riuscire a governare una città con tante risorse ma ache problemi come Milano con ridotti introiti dal governo centrale. I politici degli ultimi 30 anni hanno avuto vita facile nel sperperare le risorse, adesso che mancano si lamentano e basta. Le città sono quasi tutte in decadenza anche per le scelte locali, soldi sprecati ad ogni angolo, commercianti spremuti come limoni e servizi costosi e inefficienti.

    1. se non conosci le dinamiche economichi che regolano i flussi di tasse verso Roma e da Roma i flussi verso le città , stattene zitto invece che dire stronzate

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