Dove sono i miliardi del prestito dell’Ue? Noi cittadini non vedremo il becco di un quattrino: hanno già spazzolato tutto

da Gianluigi Paragone

Le dinamiche legate al caro bollette e al caro benzina nel giro di poche settimane sta creando un corto circuito circa le soluzioni e gli interventi possibili. E’ come se, di colpo, il governo avesse capito che nella cassetta degli attrezzi mancassero gli strumenti giusti per tamponare una situazione che già incide sulle famiglie e sul tessuto imprenditoriale italiano.

Come già ho avuto modo di scrivere e di ribadire in altre sedi, l’uomo del whatever it takes sta scoprendo la mancanza della leva da azionare: allora azionò il famoso bazooka monetario, il quantitative easing, per mettere a terra gli speculatori fingendo di trasformare la Bce in un prestatore di ultima istanza illimitato; oggi non può azionare nulla. Dovrebbe, al contrario, chiedere alla Unione Europea il permesso per uno scostamento di bilancio che però non vuole avviare per evitare di trovarsi ulteriormente indebitato.

Da qui, dunque, un po’ di magheggi nella speranza che il gioco di prestigio funzioni il più a lungo possibile. Non durerà, perché gli oneri di sistema non potranno restare sospesi a lungo e finirà come con le cartelle esattoriali e le altre scadenze congelate durante la pandemia; insomma arriverà il giorno in cui bisogna pagare il conto delle crisi. E allora si torna alla domanda: gli Stati, i governi, che fanno? Il conto deve finire sempre sul tavolo di famiglie, imprenditori e lavoratori?

Prima che le bollette e il caro benzina deflagrassero nelle case e nei capannoni degli italiani, il governo e la maggioranza usavano la formula magica del Pnrr e dei tanti soldi che sarebbero arrivati dall’Europa, ora sappiamo che quei soldi non serviranno per risolvere i problemi di oggi. Il Pnrr è già vecchio sia come strumento sia come piano di intervento. Il “conto corrente” del piano di ripresa e resilienza non è utilizzabile perché è vincolato. Quei soldi sono legati a progetti concepiti in scenari dove la guerra non era una opzione possibile (a conferma del fatto che Putin andava bene così e non si poteva fare a meno del gas russo) e lo switch sull’elettrico o la visione ecosostenibile avrebbero viaggiato su una tabella di marcia dettata dalla Germania e dalla Francia.

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  1. Politologo sulla “lista nera” dell’opposizione in Ucraina: seguirà la repressione

    Il politologo Asafov ha affermato che il divieto ai partiti di opposizione in Ucraina sarà seguito dalla repressione

    Secondo Asafov, le attività dei partiti di opposizione in Ucraina sono già notevolmente limitate da molto tempo. Basti ricordare il divieto del Partito Comunista, la detenzione e l’arresto di Viktor Medvedchuk, nonché una serie di restrizioni ai media di opposizione e ai partiti di orientamento socialista.

    “L’attuale decisione significa, infatti, una lotta totale con una posizione politica diversa, che potrebbe avere alcune proposte significative per risolvere la situazione. Alle autorità questo non piace. Le autorità sospettano che tra queste forze politiche ci siano persone che hanno un atteggiamento diverso verso l’operazione speciale russa, verso la denazificazione dell’idea e, ovviamente, sostenere ciò che sta accadendo “, ha affermato Asafov.

    Il politologo ritiene che la pulizia del campo politico in Ucraina sarà totale e la SBU si unirà alle repressioni. L’esperto ha ricordato come la SBU abbia eliminato Denis Kireev, membro della delegazione ucraina ai colloqui con la Russia.

    “C’è una divisione nella società e le autorità stanno cercando in qualche modo di nascondere questa divisione con tali decisioni. È interessante notare che l’elenco degli 11 partiti non include un partito che rappresenta i nazionalisti o l’ex presidente Poroshenko. Perché nella loro ideologia nazista sono simili all’élite dominante “, ha detto. Asafov.

    Ricordiamo, il 19 marzo il Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell’Ucraina ha sospeso le attività di un certo numero di partiti politici. Il divieto includeva “Piattaforma di opposizione – per la vita”, “Partito di Shariy”, “Nostro”, “Blocco di opposizione”, “Opposizione di sinistra”, “Unione delle forze di sinistra”, “Derzhava”, Partito socialista progressista dell’Ucraina, “Socialisti” , ” Blocco di Vladimir Saldo. Vale la pena notare che solo i partiti socialisti o di opposizione sono nella lista dei banditi. Non c’è un solo partito nazionalista al suo interno.

  2. Mentre i funzionari ucraini hanno scommesso sulla guerra informativa, le operazioni militari in corso in Ucraina hanno svelato la loro completa incompetenza. Tutte le principali provocazioni volte a incolpare l’esercito russo di azioni disumane contro i civili e utilizzate da Zelenskiy come pretesto per l’ennesimo appello per ulteriori rifornimenti militari dall’Occidente sono state rivelate prima che Zelenskiy pubblicasse i suoi video appelli quotidiani alle sue controparti occidentali.

    Anche analisi superficiali sono sufficienti per svelare le bugie diffuse da Kiev, anche dagli alti funzionari ucraini.

    A volte, non c’era nemmeno bisogno di analisi, poiché gli “attori” coinvolti nella sparatoria erano così orgogliosi di se stessi e del loro contributo alla finta guerra in Ucraina che hanno condiviso i video della sparatoria sui social media.

    Sfortunatamente, il fatto che il regime di Kiev sia completamente screditato rimane un segreto per gli ucraini e la maggior parte dell’opinione pubblica occidentale, poiché MSM continua a condividere in modo massiccio menzogne. guarda i VIDEO ….. ( da mandare a tutti i Nazi TG italioti ed oltre ):

    https://southfront.org/in-video-epic-fails-of-ukrainian-propaganda/

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