Obbligo Over50, anche a febbraio gli italiani hanno mandato a Speranza una sonora pernacchia: hanno i frigoriferi pieni di dosi che nessuno vuole

Novavax, neanche il vaccino tradizionale convince i no vax. I numeri impietosi

«Si tratta di un vaccino proteico, come quelli antinfluenzali. Alcuni sembrano preferirlo, quindi Novavax sarà presto un’opzione per un milione o due di persone che vogliono comunque vaccinarsi». Era il 10 febbraio scorso, quando il direttore dell’Aifa, Nicola Magrini, promuoveva con queste parole il nuovo siero anti-Covid destinato a convincere gli ultimi indecisi. Per settimane è stato presentato come il vaccino della svolta definitiva, capace di vincere le resistenze di chi ancora non si è voluto sottoporre all’iniezione. I numeri della prima settimana, però, non sembrano aver sortito l’effetto sperato. Gli ultimi dati disponibili, aggiornati a ieri, segnavano 10.382 somministrazioni di Novavax in tutta Italia. L’1% delle scorte disponibili, pari 1.023.000 dosi.

Questo vaccino è rivolto solo ai maggiorenni. Significa che su una platea di circa 4,7 milioni di non vaccinati solo lo 0,2% è corso a farsi somministrare il farmaco che utilizza la tecnologia tradizionale delle proteine ricombinanti. Eppure, le Regioni hanno cercato di fare di tutto per attirare i no vax. Nel Lazio, ad esempio, gli hub sono aperti anche a chi non ha la prenotazione. Basta mettersi in fila e aspettare il proprio turno. Da ieri, tra l’altro, Novavax è disponibile pure in farmacia.

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Nonostante i numeri non siano confortanti, c’è chi predica ottimismo.«C’è un’adesione tutto sommato positiva nei confronti del nuovo vaccino Novavax e confidiamo che questa nuova opzione possa nei prossimi giorni convincere qualche cittadino scettico, che non si è ancora vaccinato, a farlo», dice il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.

Al momento, però, le fiale restaranno nei frigoriferi. E sono destinate ad aumentare. Il commissario Francesco Paolo Figliuolo, infatti, ha annunciato che stanno per arrivare altre due milioni di dosi. Se non ci sarà un cambio di marcia, è probabile che vengano donate ai Paesi poveri. Come è già stato stabilito per gran parte delle prossime forniture di Pfizer e Moderna.

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  1. in principio il terrore dei numeri gonfiati (morti con covid e non per covid), poi le restrizioni, in seguito i ricatti, ora le sanzioni e le imposizioni, per arrivare a vaccinare il 100% della popolazione – con candenza semestrale (in sostanza un Tso di Stato!) – contro un virus la cui variante è risultata simil-influenzale (ma in Eu non si doveva sapere..) La pandemia é finita, andate a fare in ku**

  2. e che dire delle ultime ricerche di scienziati svedesi !! studi dell’università di Lund – Malmo’
    sembrerebbero reali i rischi di interferenza e influenza del vaccini rMNA con il genoma umano … e su quali organi si distribuisce questa interferenza ?? … mha!! sono organi di poca importanza per l’uomo, il fegato, rene, polmone, cuore… ah ! dimenticavo … pure il cervello!!
    i grandi e illuminati “scienziati” dei vaccini i test di distribuzione farmacocinetica li hanno fatti sui sorci, mica sull’uomo, e già li si vedeva una grave distribuzione anomala al fegato delle cavie; e a dimostrazione del potenziale rischio sugli umani si sono riscontrati casi di epatite autoimmune post vaccino.
    ciò nonostante AVANTI TUTTA,
    il motto ?? nessuno morirà più di covid, e già questo si è verificato non essere vero,
    tutti di problemi cardiaci, epatici, trombosi, infarti ed emorragie intracraniche ci vogliono far morire.

  3. Ad un over 50 che,adesso ha deciso di iniettarsi il siero, dopo la prima, non gli viene riconosciuto il GP.
    Eppure, se serve come protezione, dovrebbe far alzare il numero degli anticorpi e quindi proteggerti
    Invece NO, devi raggiungere gli altri e fare anche tu tre dosi
    Perché?
    Non mi riesce vedere la logica di qsto comportamento e ragionamento, e quindi mi porta a pensare alla grafite presente nei sieri la quale deve raggiungere una certa quantità, facendo in modo che pian piano attraendosi si costruisca quel microchip che ci porterà a quella IDENTITÀ DIGITALE di cui si parla in questi giorni.
    Si vabbè, sono un instabile visionario, però,
    A pensar male si fa peccato, ma purtroppo troppo spesso ci si indovina

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