Bergoglio, nuovo schiaffo a Zelensky: la diplomazia segreta è in campo. Nessun viaggio a Kiev, come sperava il burattino: il papa a settembre andrà a Mosca

Paolo Rodari per “la Repubblica”

Ci sono stati contatti tra il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin e il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, su un possibile viaggio papale a Mosca. Lo dice direttamente Papa Francesco in un’ampia intervista concessa a Reuters . I segnali all’inizio non sono stati buoni, dice; si è provato a organizzare questo possibile viaggio per la prima volta diversi mesi fa, ma Mosca ha risposto sostenendo che non era il momento opportuno.

Francesco ha tuttavia lasciato intendere che adesso qualcosa potrebbe essere cambiato in meglio: «Vorrei andare in Ucraina, e volevo prima andare a Mosca. Ci siamo scambiati dei messaggi a questo proposito, perché pensavo che se il presidente russo mi avesse concesso una piccola finestra per servire la causa della pace… E ora è possibile, dopo il mio ritorno dal Canada, che io riesca ad andare in Ucraina.

La prima cosa da fare è andare in Russia per cercare di aiutare in qualche modo, ma vorrei andare in entrambe le capitali». Se a settembre davvero Francesco riuscisse nell’impresa di volare a Mosca si tratterebbe di un viaggio destinato a entrare nella storia. Mai un Pontefice c’era riuscito prima. Da tempo i rapporti ecumenici con la Chiesa ortodossa di Mosca sono aperti e molti scogli superati.

Nelle scorse settimane Mosca ha lanciato segnali positivi verso il Vaticano ringraziando pubblicamente il Papa per la sua posizione equilibrata sulla guerra in Ucraina. Bergoglio ha detto chiaramente che in questo conflitto esiste un aggressore, ma nello stesso tempo ha condannato il “vociare” della Nato ai confini occidentali della Russia.

Le parole del Papa in ogni caso tolgono ogni dubbio circa le sue imminenti dimissioni. «Non mi è mai passato per la testa. Per il momento no.

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Dio lo dirà», spiega. Circolavano suggestioni secondo cui alcuni appuntamenti recenti o programmati (il Concistoro di fine agosto, la vista all’Aquila dove è sepolto Celestino V, il Papa che si dimise nel 1294) potevano significare una vicina rinuncia al pontificato; ma Francesco smentisce: «Tutte queste coincidenze hanno fatto pensare ad alcuni che la stessa “liturgia” sarebbe avvenuta. Ma non mi è mai passato per la testa. Per il momento no, per il momento no. Davvero!».

Allo stesso tempo, come già più volte in questi anni, il Vescovo di Roma afferma che la possibilità di dimettersi esiste – in particolare dopo la scelta di Benedetto XVI nel 2013 – nel caso la salute gli rendesse impossibile proseguire nel suo ministero. Ma sulla eventuale tempistica dichiara: «Non lo sappiamo. Dio lo dirà».

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