“Putin non è affatto isolato dal mondo” Federico Rampini smonta completamente il messaggio che i media occidentali ci propinano da giorni. Il voto all’Onu, analizzato seriamente, dice esattamente l’opposto

Federico Rampini, “la mossa di India e Pakistan”. Non solo Cina, l’incubo del “nuovo ordine mondiale”: Putin verso il trionfo?

tratto da Il Tempo

Non è così isolato, Vladimir Putin. E non c’è solo Xi Jinping ad appoggiarlo nella guerra in Ucraina, sia pur con doppio (se non triplo) gioco. L’asse tra Mosca e Pechino, sottolinea Federico Rampini sul Corriere della Sera, almeno per il momento è solidissimo perché la Cina ha un evidente tornaconto strategico, sul medio-lungo periodo. Rovesciare la supremazia americana e occidentale, instaurare un “nuovo ordine mondiale”. Le indiscrezioni arrivano da più parti, e senza passare per l’esultanza scomposta di Kim Jong-un, dittatore della Nord Corea considerato una mina vagante un po’ da tutto il consesso internazionale, occorre dare una occhiata a quanto accaduto alla sede delle Nazioni Unite. 

La mozione Onu di condanna dell’aggressione ha avuto sì 141 voti – sottolinea Rampini -, ma anche cinque no e 35 astensioni. Nell’elenco degli astenuti oltre alla Cina figurano India e Pakistan”. Una massa di 3 miliardi di abitanti, capace di far impallidire il resto del mondo. E cosa mai può unire due nemici giurati, India e Pakistan?, domanda Rampini. La risposta è raggelante: “L’acquisto di armi made in Russia”.

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E a colpire dev’essere anche l’astensione degli Emirati Arabi Uniti, “forse il prossimo rifugio per i capitali degli oligarchi banditi da Londra e Zurigo”. C’è poi il caso della Turchia, membro della Nato e potenziale mediatore per la pace (l’auto.candidatura è stata del presidente Erdogan), che però non aderirà alle sanzioni economiche contro Mosca. E molti, fuori dal sempre più ristretto recinto occidentale, non più “il centro del mondo”, sospettano che le conseguenze della guerra non saranno così disastrose per Putin come invece si crede a Washington, Bruxelles, Londra, Parigi, Roma o Berlino. 

E ad approfittare del nuovo asse “orientale”, suggerisce Rampini, sarà ovviamente la Cina. Basta leggere quanto scrive Ma Xue, ricercatore al China Institute of Contemporary International Relations, think tank vicinissimo agli 007 di Pechino: “La Russia si è adattata dal 2014 per sopravvivere a dure sanzioni finanziarie. L’America e i suoi alleati europei finiranno per subire i danni dal loro sostegno all’Ucraina. La Russia seminerà odio e sabotaggio della Nato. L’emergenza profughi metterà in crisi l’unità degli europei”. E la Cina diventerà il nuovo punto di riferimento economico e commerciale della Russia.

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