Retroscena bomba sul green pass dell’ex ministro Castelli: ecco perché Draghi non è intenzionato a mollare

Lo strappo della Lega sul green pass potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso già stracolmo del governo, con il premier Mario Draghi dato sempre più irritato e quasi sul passo d’addio. Il leghista di vecchia data Roberto Castelli, già ministro, legge i fatti politici della settimana ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira, la trasmissione di La 7 in onda martedì 22 febbraio. 

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Il governo può cadere sul green pass? I presupposti ci sarebbero, sottolinea la conduttrice, con Matteo Salvini che vuole recuperare consensi sui Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. “Potrebbe dire addio ai partiti, non sarebbe una gran bella notizia per il Paese” riassume la Merlino. 

Per Castelli si sta facendo una tempesta in un bicchiere d’acqua perché parliamo di “un emendamento presentato in commissione, una questione direi veramente marginale su cui si sta montando una panna forse di natura strumentale” spiega il leghista. “Nella mia lunga vita parlamentare gli emendamenti presentati in commissione ne ho visti tantissimi,  si possono tranquillamente correggere. Non credo che la Lega in questo momento stia perseguendo obiettivi meramente strumentali ed elettorali – argomenta Castelli – il green pass per dirla alla Fantozzi è una boiata pazzesca”. 

Detto questo, resta l’irritazione di Draghi. “Non posso permettermi di dare giudizi a un moloch come Draghi ma fossi in lui starei attento – spiega l’ex ministro – Se lui dovesse abbandonare adesso verrebbe fuori patentemente il fatto che è diventato presidente del Consiglio per poi diventare presidente  della Repubblica“. Insomma il premier è in scacco, se molla Palazzo Chigi farà una pessima figura: “Io sono di natura maligna e la leggo in questo modo” ammette Castelli. A prescindere dalla reputazione, SuperMario “avrebbe il dovere morale di governare fino alla fine” del mandato “perché abbiamo bisogno di tutto tranne che di una crisi governo”. 

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  1. la Lega del galletto segnavento Salvini non farà nessuno strappo perché sono opportunisti, fino a ieri hanno dato l’ok a ogni provvedimento della sinistra pur di mantenere la posizione, questo a scapito dei cittadini e lavoratori che da troppo tempo devono subire obblighi, discriminazioni e restrizioni prive di razio, e mai usciranno dal governo tanto meno ora con il pnrr

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