Prima impongono alla Polizia di controllare i Green Pass, poi fanno finta di tutelare le vittime dei delinquenti: la farsa della telefonata di Nardella alla Lamorgese

Firenze, donna aggredita, Nardella chiama Lamorgese: «Serve più controllo del territorio»

Dopo il secondo episodio di violenza in pochi giorni, il sindaco di Firenze Dario Nardella ha avuto un confronto con il prefetto Valerio Valenti e il questore Maurizio Auriemma. Non solo: il sindaco ha inoltre avuto un colloquio telefonico con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per chiedere, ancora una volta, più uomini delle forze dell’ordine. «Di fronte a questi due eventi così ravvicinati e seri occorre una reazione immediata e compatta di tutte le forze dell’ordine e della polizia locale. Ne ho parlato con il prefetto Valenti e con il questore Auriemma che mi hanno assicurato il massimo impegno.

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Ma soprattutto mi sono rivolto direttamente alla ministra dell’Interno, con la quale abbiamo un rapporto di stima e collaborazione, chiedendole di inviarci un contingente nuovo di uomini in divisa perché solo con il controllo del territorio capillare si ottengono risultati significativi». Nardella spiega: «Mi auguro inoltre che la nuova stazione dei carabinieri di Santa Maria Novella possa aprire al più presto per avere così un presidio fisso in una zona molto complessa e critica della città. Ho avuto modo di parlare di questo aspetto proprio in queste ore con il comandante dell’Arma, Teo Luzi, che mi ha assicurato un interessamento diretto: occorre una risposta forte e chiara».

Non c’è nessuna voglia di minimizzare. «Certo i fatti violenti non stanno diminuendo, mi pare», dice il procuratore capo Giuseppe Creazzo di fronte all’ennesimo caso di rapina violenta nei confronti di una donna in centro. E il prefetto Valenti conferma che «gli ultimi dati che emergono sulle rapine non sono incoraggianti». Ma se questo è un dato di fatto, è innegabile anche un altro fattore. Spiega sempre il prefetto Valenti: «È importante ricordare che anche per l’altra rapina violenta è stato assicurato alla giustizia un malvivente subito dopo l’immediatezza del fatto». Ancora: «Anche negli altri casi le forze dell’ordine stanno lavorando per identificare gli autori, mi sentirei ottimista».

La Prefettura annuncia in ogni caso la volontà di «mettere mano a questa situazione». Per affrontare la criminalità occorre «un pacchetto di azioni concrete», come le definisce Valenti. Che cosa sono? «Ad esempio le misure di prevenzione — spiega — In alcuni casi proprio queste misure possono essere più efficaci dell’arresto». Come esempio il prefetto porta gli ultimi provvedimenti che il questore Auriemma ha firmato nei confronti di due ragazzi di 21 anni coinvolti nell’aggressione a una pattuglia di poliziotti in via de’ Pucci lo scorso 16 ottobre. «Posso dirle che ho chiesto alla Questura di implementare questo tipo di misure», chiarisce il prefetto Valenti. Ma «guai a voler indicare nelle forze dell’ordine gli unici delegati a risolvere questa situazione. Occorrono interventi mirati che chiamino in causa tutte le parti sociali», continua il prefetto.

In questo senso c’è un discorso avanzato anche con Palazzo Vecchio e il sindaco Nardella. L’amministrazione comunale ha chiesto la possibilità di installare più telecamere. «È un discorso sul quale stiamo ragionando da giorni: faremo un punto nel comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica», spiega il prefetto Valenti. Appare quasi automatico «chiamare in campo anche tutte le associazioni di categoria con le quali va costruito un dialogo. Occorre fare uno salto di qualità anche nel sociale, nell’offerta di prospettive di integrazione e di vita a chi è sbandato e che declina verso la delinquenza. La repressione e la prevenzione devono accompagnarsi ad una visione più globale di quale comunità per non perdere di vista la coesione sociale. Il rischio c’è e dobbiamo fugarlo insieme».

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