“Siamo pronti a morire” L’appello della dottoressa De Mari dopo le ultime infami restrizioni

La dottoressa, già sospesa, si scaglia contro la decisione dell’Ordine dei Medici: “Si fomentano divisioni da guerra civile”

No Vax, la psicoterapeuta De Mari dopo la sospensione: “Io e i miei guerrieri pronti a morire per difendere la nostra normalità”.

“La prima regola della medicina è non nuocere. Il bene comune non è un valore medico, ma un falso valore con cui la medicina, e quindi il diritto al corpo, vengono annientati”. Continua a difendere a spada tratta le sue idee Silvana De Mari, medico, psicoterapeuta e scrittrice fantasy, sospesa dall’Ordine dei Medici di Torino per la sua opposizione al vaccino anti-Covid. Interviste non ne rilascia – “Scrivo sulla Verità e se ho qualcosa da dire attraverso i giornali lo pubblico lì”, dice – ma esterna molti pensieri in un lungo post sul suo blog che arriva come una risposta al provvedimento che l’ha raggiunta. 

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“Esiste un principio di prudenza in medicina – scrive – che afferma che la somministrazione di un qualsiasi farmaco a un paziente, con la conseguente esposizione del paziente agli effetti collaterali del farmaco, debba essere fatto dopo una valutazione costi e benefici e nell’esclusivo interesse di quel paziente. Se sottopongo un paziente a danno, ma anche solo a un rischio, per l’interesse di altri commetto un crimine”.

E, a proposito del rapporto tra costi e benefici, la psicoterapeuta insiste sul fatto che, essendo tra i giovani bassissima la mortalità per Covid, “assimilabile allo zero, sottoporre le persone di meno di venti anni a procedimenti farmacologici, più o meno chiamati vaccini, che hanno complicanze gravi nel 4% dei casi per evitare una malattia che per loro è poco più grave di un raffreddore, è un gesto grave che può essere definito insensato”.

Il nome di De Mari è nella lista dei 95 medici torinesi raggiunti dal provvedimento dell’ordine subalpino. Ma la sua è anche una di quelle posizioni che più di altre potrebbero essere valutate con attenzione dal momento che non solo De Mari non è vaccinata, ma si è anche lasciata andare a opinioni che possono influenzare fortemente i pazienti nella cura del Covid. “Dal punto di vista disciplinare – spiega il presidente dell’ordine, Guido Giustetto – si potrebbe configurare la violazione di almeno sei diversi articoli del codice di deontologia medica.

Per questo stiamo considerando di attivare per ciascun caso gli approfondimenti necessari”.

De Mari sui social si rivolge ai suoi fan chiamandoli “guerrieri”, alterna pensieri sul Covid ad altri su Papa e religione, oltre che a esporre teorie su questioni Lgbt – come “l’omosessualità è contro natura” – che l’hanno in passato portata anche a processo e condannata. Sul Covid snocciola numeri e aneddoti che dice raccolti dai pazienti che le scrivono: “Mia figlia sta morendo, i medici affermano di non aver mai visto una trombosi così devastante, sono rimasto paralizzato, ho avuto un infarto, hanno dovuto amputarmi un arto, il dolore alla testa e al torace mi perseguita, ma mi dicono che sono isterico, le parestesie mi rendono invalido, ma mi dicono che sono isterico, ero un atleta e non riesco più a fare le scale, ma ho dovuto pagarmi io il cardiologo”. E li mescola con “le minacce proferite, i No Vax dovranno pagarsi le cure. Mi arrivano telefonate terribili: ‘Il medico ha detto che, se non mi vaccino, la dialisi dovrò pagarmela’. Vengono sospese cure oncologiche e riabilitative ai pazienti che rifiutano di sottoporsi al dubbio siero”. In compenso detta la sua ricetta contro il Covid: “Rinforzare il sistema immunitario con vitamine D, C e moto all’aria aperta”.

Ma l’attacco della dottoressa torinese si allarga anche alle istituzioni e al controverso concetto di libertà: “Con il termine No Vax – scrive – si indica una persona che ha anche solo un unico dubbio su questi vaccini”. Tira in ballo il conflitto d’interesse tra Aifa, Ema e le case farmaceutiche. E avverte che si “sta fomentando una divisione da guerra civile.

Ma l’attacco della dottoressa torinese si allarga anche alle istituzioni e al controverso concetto di libertà: “Con il termine No Vax – scrive – si indica una persona che ha anche solo un unico dubbio su questi vaccini”. Tira in ballo il conflitto d’interesse tra Aifa, Ema e le case farmaceutiche. E avverte che si “sta fomentando una divisione da guerra civile.

All’interno di ogni gruppo, delle famiglie, di qualsiasi società o ufficio, l’odio di alcuni è scatenato contro altri, le ingiurie non saranno più sanabili. Comunque finisca, il tessuto sociale della nazione è distrutto per sempre”. E si scatena anche contro “i gentiluomini di Davos e le gentildonne dell’Unione Europea” e alla loro “verità” che ci si debba adattare “a una nuova normalità”: “A noi cafoni la nostra normalità piace molto e ci eravamo affezionati, e siamo disposti ad andare alla morte per difenderla”.

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    1. L eccellente dott.ssa de Mari, NON é psicoterapeuta. É un chirurgo. State indicandola con titolo professionale errato e che lei aborra pubblicamente. Perché ancora questo errore?

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