Obbligo vaccinale? Cacciari senza giri di parole spiega che l’unica cosa che cambia è che il governo adesso si deve assumere la responsabilità delle reazioni avverse

Praticamente, non cambia nulla. Prima l’obbligo era sottinteso, ora viene formalizzato. Ma si tratta di un provvedimento che non può avere sanzioni, perché non vedo come la sanzione sia riscuotibile. Insomma, si continua come prima. Non c’è nessuna differenza”. Parola di Massimo Cacciari sugli ultimi provvedimenti del governo sulle misure anti-Covid e l’obbligo vaccinale. L’unica differenza secondo il filosofo sta nell’assunzione di responsabilità sulle eventuali reazione avverse.

Cacciari: non cambia nulla, prima l’obbligo era sottinteso

“A questo punto, le persone che si vaccinano non dovranno più firmare alcuna assunzione di responsabilità sulle eventuali conseguenze. Che ovviamente ricadranno sul soggetto che ha imposto questo obbligo. L’unica differenza è tutta qui. Lo Stato viene responsabilizzato di ogni conseguenza per aver imposto il trattamento obbligatorio”. L‘ex sindaco di Venezia ridimensione la portata delle novità di Palazzo Chigi. “Già prima non si poteva andare al lavoro o al ristorante”, dice Cacciari pensando alla necessità di eseguire un tampone costoso ogni due giorni. “Di fatto, l’obbligo c’era anche prima. Solo che ora, con questa decisione, il governo si assume totalmente ogni responsabilità e questo può anche essere positivo”.

“Non ho ancora visto il Decreto, dovrò studiarlo e poi con la Commissione Dubbio e Precauzione (Dupre) diremo la nostra, non farò infatti più dichiarazioni personali. Con il Centro di Controinformazione di Torino faremo un’analisi scientifica dei provvedimenti e produrremo dei documenti ufficiali”, sottolinea il filosofo. A caldo il Professore tuttavia commenta: “Mi sembra un’ipocrisia, perché di fatto l’obbligo vaccinale c’era già”. 

“Se si parla di obbligo vaccinale credo che ci vorrà un provvedimento di legge, non basta un decreto. Non so in che modo sia formalizzato questo obbligo, bisogna capire”.  Gli unici esenti sono coloro che presentano comprovate esigenze mediche. Tuttavia il Professore è scettico: “Le comprovate esigenze mediche non sono state praticamente mai riconosciute”, conclude.

La posizione di Massimo Cacciari pare dunque ancora la medesima, ribadita sempre a Il Giornale d’Italia lo scorso settembre, dove già sottolineava: “Ormai vige l’obbligo e stop. L’obbligatorietà è prevista dalla nostra Costituzione ma è vincolata al rispetto della dignità della persona. Questo significa due cose. Uno che la persona sia perfettamente informata – e chiaramente non è questo il caso – e due che non ci sia alcun rischio per la salute del soggetto che assume il farmaco”.

Ebbene, in base a dati che abbiamo, “si può affermare francamente e sinceramente che non vi è alcun rischio per una persona che sta perfettamente bene, che non ha il Covid, che non l’ha avuto o l’ha avuto e l’ha superato brillantemente?”. Secondo Cacciari la soluzione non sta nelle costrizioni, quanto piuttosto nelle opere di convincimento. “Bisognava continuare con la campagna di vaccinazione, convincere i cittadini, ma senza obbligo di Green pass”, concludeva l’esperto. 

Tuttavia il tempo della persuasione sembra essere scaduto, così come quello della libera scelta. Resta piuttosto da capire quale sarà la reazione degli indecisi e degli intransigenti. Appare sempre più certo che molto dipenderà dalla revisione del consenso informato, sul quale pare giocarsi la credibilità di questa scelta, storica, del Governo italiano. 

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  1. Invito tutti i resistenti ultra cinquanta che possono farlo (cioè quelli non ricattabili con la sospensione dal lavoro) a non piegarsi e a non pagare neppure la multa conseguente seppure lieve. E’ una questione di principio in quanto derivante da una disposizione che lede la dignità umana (inocularsi una sostanza che ha prodotto morti e lesioni gravi e/o permanenti) quindi incostituzionale. Quanto al fatto che adesso lo Stato si prenderà la responsabilità degli effetti avversi questa gli spettava già adesso, ma il problema (che rimane) è che tanto non li ammettono mai.
    Ancora più inaccettabile è che adesso dovrai farti un tampone pure per andare a fare una fotocopia in cartoleria. Questi sono matti. I negozianti non chiedano tessere altrimenti finiranno per seppellire anche se stessi.

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