Serial killer americano fermato per caso in Vaticano con tre coltelli. Arrivava direttamente dall’Ucraina: aveva nel mirino papa Francesco?

Estratto dell’articolo di Giuseppe Scarpa per www.repubblica.it

Cosa ci faceva un americano armato come un macellaio a Roma? Cosa ci faceva uno dei più pericolosi e ricercati criminali dello Stato di New York, nella top twelve dei “most wanted”, armato sino ai denti a Piazza San Pietro e arrivato direttamente dall’Ucraina? Moises Tejada, cinquantaquattrenne statunitense, negli Usa è “classificato come estremamente violento”, così è scritto sul sito del New York State Department of Corrections and Community Supervision’s Office of Special investigations.

Le avvertenze che compaiono sulla pagina governativa sono corredate da una sua foto, con le indicazioni di peso, altezza, data di nascita e segni particolari seguiti da un altro monito: se lo vedete chiamate subito le forze dell’ordine, non cercate di fermare questi soggetti da soli poiché sono particolarmente pericolosi.

I nostri poliziotti, ispettorato Vaticano, l’hanno notato mercoledì 10 aprile in Italia, nell’Urbe. Non un giorno qualsiasi, poiché piazza San Pietro era affollatissima per l’udienza generale del Papa.

Gli agenti senza sapere chi fosse, grazie anche al loro intuito, non gli hanno mai levato gli occhi di dosso, nemmeno per un secondo, fino a decidere di fermarlo e, infine, perquisirlo. L’istinto aveva dato loro ragione. La scoperta delle armi che hanno trovato addosso all’americano gli ha lasciati interdetti: perché andare in giro con tre coltelli, uno con la doppia lama, da venti centimetri ciascuno?

Per farne cosa? Ma questa è solo l’ultima parte di questa storia, e questi sono solo alcuni degli interrogativi intorno alla strana figura di Tejada che, ha spiegato ai magistrati che ne hanno disposto l’arresto, di essere arrivato dal fronte ucraino, in guerra contro i russi.

Ma partiamo dall’inizio. Moises Tejada è planato sull’Urbe una decina di giorni fa, così hanno potuto verificare gli investigatori attraverso l’analisi del passaporto, dalla Moldavia dove era da poco arrivato da Kiev. In commissariato, in manette, con l’accusa di porto abusivo d’armi e resistenza, gli agenti hanno scoperto che negli Usa, precisamente nello stato di New York, è considerato un “most wanted”. […]

Insomma, più che un criminale tutto tondo, una persona fuori controllo degna però di essere inserita tra i maggiori ricercati dello Stato. A questo punto investigatori e inquirenti si sono domandati: come mai uno degli uomini più ricercati a New York è riuscito a lasciare il Paese in aereo e dirigersi a Kiev?

A febbraio del 2022 ha abbandonato gli Usa e si è diretto in Ucraina (come emerge dal suo passaporto) dove ha spiegato ai magistrati di aver combattuto, gli ha perfino mostrato delle foto in mimetica, armato di pistole e fucili.

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